girasole
girasóle s. m. [comp. di girare1 e sole; cfr. eliotropio]. – 1. Erba annua delle composite tubuliflore (Helianthus annuus), originaria del Perù, oggi coltivata in tutte le regioni tropicali e temperate: ha fusti robusti, semplici o ramificati, alti anche più di tre metri, foglie grandi, cuoriformi, ruvide, capolini del diametro da 15 a 30 cm con fiori gialli e achenî commestibili; da questi si estrae per pressione a caldo l’olio di g., liquido inodoro, incolore o giallino, insipido (contenente soprattutto gliceridi degli acidi oleico e linoleico), usato per l’alimentazione e per usi industriali (vernici, saponi). Caratteristica di questa pianta è il continuo disporsi, nei primordî della fioritura, dei peduncoli dell’infiorescenza verso la maggiore illuminazione (di qui il nome). 2. a. Nome anconitano del pesce mola o luna. b. Altro nome region. dell’uccello torcicollo. 3. Nome di varî minerali; in partic.: a. Varietà translucida di opale con riflesso ondeggiante azzurro. b. G. orientale (o zaffiro occhio di gatto), varietà di zaffiro con riflesso interno tondeggiante o rettilineo. 4. Moneta d’argento del valore di 160 soldi o 8 lire mantovane, coniata fra il 1629 e il 1631, così chiamata per il fiore di girasole impresso al rovescio a lato dello stemma dei Gonzaga. TAV.