giro
s. m. [lat. gȳrus, gr. γῦρος]. – 1. a. La linea che limita una superficie, perimetro: lo spiazzo ha un g. di 200 metri; il g. delle mura, il perimetro della superficie racchiusa dalle mura, e le mura stesse, in quanto costituiscono tale perimetro; il g. del cappello, il suo perimetro interno: cappello stretto di g.; il g. delle maniche, o giromanica (v.), la parte dell’abito dov’è l’attacco delle maniche (allargare, stringere il g. delle maniche); un g. di maglia, nei lavori a maglia, l’esaurimento per due volte consecutive delle maglie contenute su di un ferro. Nel linguaggio di sartoria, a giro collo (o a girocollo), locuz. usata per indicare una scollatura rotonda, priva di colletto, che segue la linea della base del collo: maglietta, camicia, casacca a giro collo (o anche, ellitticamente, maglietta, camicia, ecc. giro collo). b. In anatomia, lo stesso che circonvoluzione cerebrale. c. In matematica, con valore attributivo, angolo giro, angolo i cui due lati coincidono: è pari a 36o gradi sessagesimali, invade l’intero piano e si può immaginare generato dalla rotazione completa di una semiretta attorno al punto origine. Ugualmente con valore attributivo, ma con altra accezione, in cristallografia, asse g., lo stesso che asse girico. 2. a. L’atto e l’effetto del girare, movimento circolare: il g. della Terra, intorno al proprio asse o intorno al Sole; il g. delle lancette di un orologio; chiudere con due g., dare un doppio g. di chiave; g. di vite, anche in senso fig., applicazione di provvedimenti restrittivi (politici, fiscali, disciplinari), aggravamento di pena, di sanzioni, ecc.: si preannuncia, sarà dato, si prospetta un energico g. di vite all’imposta sui redditi; g. della morte, acrobazia motociclistica o aerea, lo stesso che cerchio della morte. Di uso region., giro d’aria, corrente d’aria in movimento che si crea in un ambiente per il riscontro di due o più aperture: chiudi la finestra, c’è g. d’aria. b. Nel linguaggio di marina, g. di bussola, manovra che si compie, con la nave, quando la si orienta successivamente, per i 360° di orizzonte, allo scopo di verificare – e quindi di poter correggere – la deviazione che la bussola magnetica risente nei varî rombi, per l’effetto magnetico del ferro dello scafo su di essa (un’operazione analoga viene fatta anche per gli aeromobili, a terra). Per g. di bitta e g. di boa, v. rispettivam. bitta e boa1. c. In genere, una rotazione di 360°: motore a elevato numero di giri; con questo stesso sign., numero di g., o anche semplicem. giri, al plur., intendendosi il numero di giri nell’unità di tempo, cioè la frequenza di rotazione: aumentare, diminuire i g. dell’elica; disco in vinile a 33, a 45 g., che ruota cioè alla velocità di 33 o 45 giri al minuto. Nel linguaggio degli automobilisti, il motore va su di giri, quando aumenta la sua frequenza di rotazione (di qui l’uso fig. fam. andare o essere su di giri, entrare in uno stato di grande euforia, o anche di grande tensione nervosa); il motore va fuori giri, quando ruota a una velocità superiore alla massima stabilita (di qui l’espressione fig. fam. essere fuori giri, sentirsi disorientato, incapace di rendere al meglio delle proprie possibilità). d. Riferito a persona, fare un g., muoversi circolarmente intorno al proprio asse: ha fatto un g. su sé stesso; fare un mezzo g. a destra, a sinistra; anche per indicare una serie di giri, spec. nel ballo: fare un g. di valzer. Con altro senso, fare il g. di un luogo, percorrerlo tutt’intorno, spostarsi lungo la sua linea perimetrale: fare il g. delle mura, del caseggiato, dell’isola; fare il g. della terra, il g. del mondo; per estens., percorrere un luogo, anche non circolare, da un capo all’altro, visitarlo minutamente, per diporto e seguendo per lo più un itinerario prestabilito, oppure con altro scopo determinato: fare il g. del paese, del parco, dei musei (e anche fare il g. dei negozî, delle agenzie, il g. dei proprî clienti, andando da un luogo all’altro); analogam., con lo stesso sign. o in senso più ampio, con l’art. indeterminato: fare un g. d’ispezione; organizzare un g. turistico della Sardegna, un g. artistico dei castelli della Loira; c’è in programma un g. d’istruzione all’estero; può indicare anche una semplice passeggiata: esco a fare un g. per la città. Usi fig.: fare un g. d’orizzonte (calco del fr. tour d’horizon), passare in rassegna lo stato attuale delle questioni più importanti, analizzare la situazione; fare un g. di telefonate, una serie di telefonate a più persone, di solito sullo stesso argomento o per motivi analoghi; donna di giro, che batte il marciapiede, prostituta. e. Nel linguaggio sport., gara ciclistica, motociclistica o automobilistica su un determinato percorso, che si svolge a tappe o in una sola volta e che si conclude a volte ritornando al punto di partenza: g. d’Italia, g. di Francia (fr. tour de France), denominazioni tradizionali di due grandi corse ciclistiche a tappe che si svolgono annualmente; anche assol. il Giro, intendendosi per lo più quello d’Italia: la partenza del G., partecipare al G., vincere il Giro. Con il sign. precedente e più generale, fare il g. della pista, fare un g. di pista, in varie gare; in partic., g. d’onore, giro di pista che il vincitore d’una gara ciclistica compie con un mazzo di fiori in mano dopo l’arrivo vittorioso. f. Nei giochi di carte, tante partite quanti sono i giocatori che prendono parte al gioco, o anche numero di partite variamente determinato secondo la natura del gioco: facciamo un ultimo g. e poi si smette. 3. Usi fig.: a. Circolazione, passaggio di mano in mano: la pratica deve fare il suo g.; in partic., circolazione di denaro, di merci, soprattutto nelle locuz. mettere, essere in giro. b. Nel linguaggio comm. e contabile: g. degli affari o g. d’affari, il volume, come valore monetario della quantità di prodotto venduto: aumentare il g. degli affari; giro di cassa, la registrazione di cassa in entrata e in uscita; partita di giro, con più accezioni: riscossione e pagamento per conto terzi; partita puramente figurativa; entrate che nel medesimo bilancio trovano esatta corrispondenza con le uscite, ecc. Anche, trasferimento di una somma da un conto a un altro, soprattutto nelle locuz. giro conto (v. giroconto), bancogiro (v. la voce), e banco di giro (v. banco, n. 3 a). c. Volgere del tempo, ciclo: il g. dei secoli; nel g. di pochi anni, di alcune settimane, di qualche ora; raro, con uso assol., spazio di tempo in genere: gli atti e le sensazioni di coloro, ... raccolte in un g. più stretto (Leopardi). d. non com. Avvicendamento, rotazione: il g. delle colture agrarie; turno, volta: ora è il nostro g.; il g. tocca a te. e. Raggiro, manovra coperta, imbroglio: ho capito sùbito il loro g.; sperava di farla franca, ma il suo g. è stato scoperto. f. Cerchia di persone che si frequentano abitualmente: giro di amici, di conoscenze; entrare nel g., in un certo g.; uno che conosci, uno del nostro g. (Berto); non mi vogliono nel loro g.; essere fuori del g., non avere conoscenze in un gruppo di persone che sarebbe, invece, utile frequentare. Di qui (e con allusione anche al sign. 3 a), il g. della droga, la catena di persone attraverso cui gli stupefacenti passano dai luoghi di produzione a quelli di smercio; anche assol.: è uno del g.; i pezzi grossi del giro. g. Giro del periodo, la sua struttura sintattica, la disposizione dei varî elementi che lo compongono: cambiare il g. del periodo; un g. del periodo piuttosto involuto. Giro di parole, perifrasi, circonlocuzione: dimmi chiaramente le cose come stanno, senza tanti g. di parole; anche assol.: senza tante storie e senza tanti Giri, si può benone in due parole ... (Giusti). 4. In filatelia, gruppo di francobolli emessi annualmente o una volta sola, in valori singoli o in piccole serie (di solito a rappresentazione grafica unica o similare), da varî stati, in commemorazione o in occasione di avvenimenti di carattere internazionale: il giro Europa 1965, la serie di due valori emessa in tale anno da diversi stati europei. 5. Locuzioni: a. In giro, in cerchio, torno torno: mettersi, disporsi, sedere in g.; muovere in g., circolarmente; volgere lo sguardo in g.; Non altrimenti Achille si riscosse, Li occhi svegliati rivolgendo in g. (Dante); guardarsi in g., intorno a sé; fam., cosa si dice in g.?, tra la gente, o in determinati ambienti. Soprattutto frequente con verbi di moto: andare in g., girare, andare qua e là con o senza una meta e uno scopo determinati: sono andato in g. per conoscere la città; non vorrai andare in g. vestito così!; analogam., mandare, condurre, portare in g., e, con maggiore varietà di usi, essere in g.: sono stato in g. tutto il pomeriggio; sarò tutta la settimana in g. per affari; è sempre in g. per il mondo; in senso più generico, è sempre in g., di persona che sta tutto il giorno fuori, che non è mai in casa (o nel luogo di lavoro). Mettere in g., mettere in circolazione, oppure diffondere, divulgare (stampati, notizie, chiacchiere, e sim.): mettere in g. una cambiale; mettere in g. monete o banconote false; mettere in g. notizie tendenziose. Fig., prendere in g., farsi gioco di uno, canzonarlo; menare in g., raggirare, illudere con false promesse, e sim. b. Tutt’in giro, giro giro, tutt’intorno, torno torno: una serie di ritratti appesi tutt’in giro alle pareti della sala; orlare la gonna giro giro con un nastrino; orticello ... riparato giro giro da stecchi e spuntoni (Pirandello). c. ant. Di giro in giro, di mano in mano: si van di g. in g. scoprendo più vere le sue posizioni e vera la sua dottrina (Galilei). ◆ Dim. girétto (soprattutto nel sign. di passeggiatina), girettino; accr. giróne, con accezioni proprie (v. la voce).