giudeo
giudèo (ant. o pop. giudìo) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Iudaeus, gr. ᾿Ιουδαῖος, propr. «appartenente alla tribù di Giuda (personaggio biblico, quarto figlio del patriarca Giacobbe)»]. – 1. In senso stretto, denominazione con cui sono stati indicati gli Ebrei rimasti dopo la distruzione del regno d’Israele (722 a. C.), quando l’intero popolo ebraico fu ridotto alla sola tribù di Giuda; nell’uso com., sinon. generico di ebreo, soprattutto al plur. (ma con valore spesso spreg.): la religione, la comunità dei Giudei. Come agg. (meno com. di giudaico), appartenente, relativo ai Giudei, ossia agli Ebrei: le tradizioni g.; il dialetto giudeo-romanesco (o il giudaico-romanesco), la parlata giudeo-veneziana, caratteristici delle comunità ebraiche delle rispettive città (e analogam., voce o parola giudeo-romanesca, e sim.): v. anche giudeo-spagnolo. 2. Come sost., e con valore spreg., la parola è usata, in senso fig., con lo stesso sign. attribuito dalla tradizione antisemitica a ebreo (v.); meno spesso, per riferimento alla condotta tenuta dai Giudei relativamente alla morte di Cristo (e anche, per un più o meno consapevole accostamento al nome dell’apostolo Giuda), con il sign. di uomo perfido, traditore.