giungere /'dʒundʒere/ [lat. iungĕre "unire, congiungere"] (io giungo, tu giungi, ecc.; pass. rem. giunsi, giungésti, ecc.; part. pass. giunto). - ■ v. tr., lett. [far combaciare: g. le mani, i piedi] ≈ accostare, congiungere, unire. ↔ allontanare, disgiungere, scostare, separare. ■ v. intr. (aus. essere) 1. (lett.) [pervenire a destinazione, assol. o con la prep. a: g. tardi; g. a casa] ≈ arrivare, venire. ‖ pervenire, sopraggiungere, sopravvenire. ↔ allontanarsi, andarsene, partire. ● Espressioni: fig., giungere in porto 1. [realizzare il proprio intento] ≈ (fam.) farcela, giungere alla meta, riuscirci, riuscire. ↔ fallire, (fam.) fare cilecca (o fiasco o un buco nell'acqua). 2. [riferito a un'iniziativa e sim., concludersi con buon esito] ≈ andare a buon fine (o bene o in porto), avere buon esito (o successo), riuscire. ↔ andare a monte (o a rotoli o male), fallire. 2. (fig.) [arrivare fino al punto di dire o fare qualcosa, con la prep. a e l'inf.: g. a fare, a dire qualcosa] ≈ arrivare, avere l'ardire (di), azzardarsi, osare (di), spingersi. ◉ Giungere è sentito come un sinonimo più formale e perfino burocr. del più comune e colloquiale arrivare. [⍈ ARRIVARE]