giunta1
giunta1 s. f. [der. di giungere, nei due sign. di «congiungere» e di «arrivare»]. – 1. Il giungere, arrivo, spec. nelle locuz., ormai ant. o rare, a (alla) prima g., di prima g., appena arrivato, e, fig., sul principio, subito: m’assisi ne la prima g. (Dante); lo riconobbi a prima g.; di prima g. fiutai l’imbroglio. 2. L’atto dell’aggiungere, e più spesso concr., ciò che si aggiunge, aggiunta: non chiudere la lettera, debbo fare una g.; appendice al vocabolario con giunte e correzioni; gli ho proposto di fare lo scambio delle biciclette, ma vuole 50 euro di giunta. In partic., pezzo di pane, di carne, d’osso che il bottegaio dà al cliente per raggiungere il peso o come sovrappiù: dare la g., dare di g., per g.; mi metta un bell’osso per g. (per le locuz. g. alla derrata; è più la g. che la derrata, v. derrata); anche, il pezzo di tessuto con cui si allunga un telo, un abito troppo corto e sim.: ho dovuto fare una g. alle maniche; una gonna con un palmo di giunta. In frasi di rammarico o di contrarietà, quanto interviene ad aggravare una situazione, un lavoro già faticoso e sim.: questa g. non ci voleva! Frequente la locuz. avv. per giunta, inoltre, per di più (di solito in senso iron. o in tono amaro): s’è fatto pagare bene, e per g. ho dovuto ringraziarlo; sei un ingrato, e per g. ti fai beffe di me!; anticam., con il sign. proprio, anche ellitticamente giunta (senza cioè il per): e avevasi un’oca a denaio e un papero giunta (Boccaccio). 3. Operazione con cui si giuntano, cioè si congiungono, in vario modo, due pezzi: la g. di due nastri, di due spezzoni di pellicola, ecc.; anche, l’unione stessa, e il punto dove i due pezzi sono congiunti: la g. è fatta così bene che neanche si vede. 4. ant. Giuntura: sì forte guizzavan le giunte, Che spezzate averien ritorte e strambe (Dante). ◆ Dim. giuntina; dim. e spreg. giunterèlla.