giunto2
giunto2 s. m. [part. pass. sostantivato di giungere nel sign. di «unire, congiungere»; propr. «giuntura»]. – 1. Nella tecnica, discontinuità tra due elementi accoppiati di una costruzione o di una struttura. In senso concr., l’organo che realizza un accoppiamento (per es., tra due alberi rotanti) o un collegamento (per es., tra due rotaie, tra due cavi elettrici), o una giunzione in genere (per es., tra due funi metalliche), oppure che stabilisce una continuità (per es., tra due tronchi di tubo). In partic., nell’accoppiamento fra alberi rotanti: g. semielastico, elastico, oppure rigido, a seconda che ci sia o no un movimento relativo fra gli alberi, realizzato, nei primi due tipi, con l’interposizione nella struttura del giunto di elementi elastici che deformandosi partecipano al trasferimento di potenza; g. omocinetico e g. non omocinetico, a seconda che le velocità angolari degli alberi siano uguali permanentemente oppure soltanto in media; g. cardanico, v. cardanico; g. idraulico, in cui l’elemento intermedio che trasmette l’azione dinamica fra i due alberi è un fluido, di solito olio speciale; g. elettromagnetico, in cui il collegamento fra gli alberi è realizzato da reciproche azioni elettrodinamiche suscitate da elettromagneti opportunamente alimentati. Nelle costruzioni civili, spec. in quelle di grande estensione, g. di dilatazione, taglio costruttivo delle strutture avente lo scopo di consentire, sia pure parzialmente, la dilatazione e i ritiri indotti dalle variazioni termiche. Giunti per ponteggi tubolari, dispositivi, costituiti da manicotti serrabili a vite, per la giunzione degli elementi tubulari di opere provvisorie e ponteggi metallici. 2. In metallurgia, g. dei grani, cioè la superficie di separazione fra i singoli grani cristallini di un solido.