gloriare
v. intr e tr. [dal lat. gloriari «vantarsi»] (io glòrio, ecc.). – 1. intr. a. Con la particella pron., gloriarsi, compiacersi di una cosa, di una situazione o condizione facendone motivo di gloria: gloriarsi della propria povertà; con la prep. in, letter. o ant.: si gloriava nelle sue tribolazioni; in tutti gli altri doni di Dio noi ci possiamo gloriare, però che non sono nostri ma di Dio (Fior. di s. Franc.). Più com., essere orgoglioso di una cosa, vantarsi: gloriarsi dell’onore ricevuto; gloriarsi dei meriti altrui; molti si gloriano delle loro male azioni. b. letter. Godere della beatitudine celeste, trionfare nella gloria eterna: lo segnore de la giustizia chiamoe questa gentilissima a gloriare sotto l’insegna di quella regina benedetta virgo Maria (Dante). 2. tr., letter. Glorificare, celebrare, esaltare, o anche rendere glorioso, onorato: italiani che gloriano la patria (Carducci). ◆ Part. pass. gloriato, anche come agg., letter., con valore passivo, celebrato, tenuto in gran pregio: nelle gloriate ville di Roma (D’Annunzio).