golfo
gólfo s. m. [dal gr. κόλπος «seno»]. – 1. Avanzamento più o meno accentuato e aperto del mare entro la terraferma, con profondità varia ma con prevalenza di fondali bassi o medî: il g. di Napoli, di Genova; nei documenti di Venezia (a partire dal sec. 13°), il Golfo, per antonomasia, l’Adriatico, e capitano del G., il magistrato elettivo che vi soprintendeva, e le cui funzioni durarono fino al sec. 18°. Con ellissi della specificazione, corrente del Golfo (del Messico), la corrente oceanica calda che, uscendo dal Golfo del Messico, lambisce dapprima le coste dell’America Settentr. per raggiungere poi, spinta dai venti di sud-ovest, le coste dell’Europa centro
-atlantica. 2. Per analogia, g. mistico, espressione che traduce liberamente il ted. mystisches Abgrund, propr. «abisso mistico», con cui R. Wagner denominò il recinto orchestrale del teatro costruito, secondo le sue idee, a Bayreuth, passata poi nell’uso corrente a designare lo spazio riservato all’orchestra nelle moderne sistemazioni teatrali, posto a un livello più basso della platea e non visibile da questa: mentre gli occhi d’Isolda ... contemplavano l’eroe, sorgeva dal Golfo Mistico il motivo fatale, il grande e terribile simbolo di amore e di morte (D’Annunzio).