goliardico
goliàrdico agg. [der. di goliardo] (pl. m. -ci). – 1. Dei goliardi medievali: canti g., le poesie latine scritte e cantate, fra il sec. 10° e il 13°, dai goliardi, i cui motivi principali erano l’esaltazione dell’amore, della giovinezza, del vino, della primavera, la critica sociale rivolta spec. contro il mondo ecclesiastico, spinta fino alla parodia degli stessi riti liturgici. 2. Che si riferisce ai goliardi moderni, agli studenti universitarî: la gioventù g.; inno g., festa g., ballo g.; cappello o berretto g., berretto, la cui foggia risale al medioevo, molto allungato davanti, con tesa piatta sulle tempie che termina a punta, e di vario colore secondo le diverse facoltà universitarie. 3. Che è proprio, caratteristico dei goliardi (o più esattamente dell’immagine tradizionale della goliardia, spec. con riferimento al passato), quindi giovanile, generoso, spensierato; com. nel senso spreg. di irriverente, irresponsabile, privo di ponderatezza o di serietà: atteggiamenti g.; hanno inscenato una chiassata g..; affrontare una situazione con spirito troppo goliardico. ◆ Avv. goliardicaménte, con modi tipici da goliardo.