goliardo
s. m. [dal fr. ant. goliard, lat. mediev. goliardus, incrocio di Golias, nome mediev. del gigante Golia (e anche denominazione del diavolo), e del lat. gula «gola»]. – 1. Nome con cui furono indicati, dalla seconda metà del sec. 12°, i cosiddetti clerici vagantes, cioè quei chierici e monaci, uomini di chiesa e insieme di scuola, che, abbandonate le loro sedi, si recavano a frequentare le scuole dei grandi centri cittadini, per fare quindi carriera nelle corti dei principi e dei potenti ecclesiastici; il contatto con le nuove esperienze dell’ambiente cittadino favorì una loro progressiva laicizzazione con l’affermarsi di interessi schiettamente mondani, quali emergono dai componimenti poetici a loro attribuiti (v. goliardico). 2. a. Studente universitario (raro il femm. goliarda), soprattutto con riferimento alla vita libera e spensierata che, per molto tempo, fu propria del periodo degli studî superiori. b. Talora, per ellissi o per metonimia, il tipico berretto goliardico.