gonfio
gónfio agg. e s. m. [der. di gonfiare]. – 1. agg. a. Gonfiato, cioè dilatato e disteso, o aumentato di volume, per cause naturali o ad arte: guarda se le gomme sono g.; il pallone non è ancora ben g.; avere le mani g., i piedi g., per il caldo, la cattiva circolazione e sim.; avere gli occhi g., le palpebre g., per stanchezza, sonno o pianto (anche riferito alla persona, esser g. di sonno, di stanchezza); avere, sentirsi lo stomaco g., avvertire un senso di pesantezza allo stomaco (anche riferito alla persona, sentirsi gonfio, gonfia); fig., avere il cuore g., provare gran dispiacere o commozione, sentire il bisogno di piangere; andare a vele g., o a g. vele, anche fig., di affare o lavoro che procede assai bene. b. Di corsi d’acqua, ingrossato, in piena: il torrente, il fiume è gonfio. c. fig. Di persona, superbo, pieno di sé: essere g. d’orgoglio, di presunzione; se n’andava tutto g.; Gingillino andato in gloria Se n’uscia gonfio di boria (Giusti). Riferito a stile, ampolloso, retorico. 2. s. m., non com. Gonfiore, enfiagione: gli s’era formato un g. sotto l’ascella; risalto, gobba, in un abito e sim.: il cappotto ti fa un g. sulla schiena. ◆ Dim. gonfiétto, raro e solo come sost. gonfiettino, gonfiùccio.