graduato
gradüato agg. e s. m. [part. pass. di graduare]. – 1. agg. Distribuito, ordinato per gradi, che procede per gradi, o, più spesso, diviso in gradi: prove g. secondo le difficoltà; scala g. di un termometro; pipetta g.; asta graduata. In partic.: carta g., speciali fogli di carta per tracciare diagrammi, disegni tecnici, ecc., sulla cui superficie è stampato un reticolato a linee fini e di colore tenue costituente un riferimento cartesiano, lineare o no (per es. logaritmico); lenti g., lenti per occhiali la cui convergenza (misurata in diottrie) è atta a correggere determinati difetti della vista. In zoologia, coda g., degli uccelli, coda in cui le penne timoniere, incominciando dalle esterne, sono gradualmente più corte quanto più si avvicinano alle centrali. In geometria descrittiva, retta g., la rappresentazione di una retta nel metodo delle proiezioni quotate: più precisamente, la sua proiezione ortogonale sul piano (che funge da quadro), sulla quale sono segnate le proiezioni dei punti della retta aventi quota. In algebra, anello g., modulo g., anello o modulo in cui a ciascun elemento è associato un «grado», cioè un numero intero opportunamente legato alle operazioni algebriche definite nell’anello o nel modulo considerati. 2. s. m. Chi ha un grado nelle forze armate; oggi è denominazione che indica genericam. i militari di grado inferiore a sergente (detti anche graduati di truppa): caporal maggiore e caporale nell’esercito, sottocapo e comune di 1a classe in marina, primo aviere e aviere scelto in aeronautica.