grangia
gràngia (o grància) s. f. [dal fr. grange, fr. ant. granche, «granaio», che è il lat. pop. *granĭca, der. di granum «grano»] (pl. -ge, o -ce). – 1. Organizzazione benedettina, spec. cistercense, di persone e beni economici, costituita inizialmente da edifici rurali sui terreni di un’abbazia per la custodia dei prodotti agricoli, e in seguito (sec. 12°) trasformata, per il lavoro manuale dei monaci stessi, in una piccola comunità monastica governata da un rappresentante dell’abate e una unità economica (fattoria) amministrata dal cellerario o monaco «granciere»; ampliata dalla popolazione laica dei salariati, contadini, pastori, piccoli artigiani, diede origine a villaggi rurali che conservano tuttora la denominazione originaria di Grangia o Grange (in Francia La Grange). 2. Fabbricato rurale, per lo più consistente in un capannone, destinato al deposito di attrezzi, al magazzinaggio di derrate e di prodotti, e in genere alla conservazione di oggetti e generi connessi con la lavorazione e i prodotti dei campi.