grasso
agg. e s. m. [lat. crassus, grassus]. – 1. agg. a. Di persona o animale che, per effetto di una troppo ricca alimentazione, o talora per qualche disfunzione organica, ha il tessuto adiposo abbondante; di persona: un giovanotto g. e rubicondo; una donna molto g.; un omone g.; sostantivato: i g. e i magri; scherz., g. come un tordo, come una quaglia, come un beccafico; spreg., g. come un porco; di animali: pollo, maiale, vitello g.; le sette vacche g. e le sette vacche magre (v. vacca, n. 1); avendo ... una gru ammazzata, trovandola g. e giovane, quella mandò a un suo buon cuoco (Boccaccio). Anche di singole parti del corpo: avere le mani g., il collo g.; ha un bel faccione g. e tondo. b. Che contiene del grasso: le parti g. del corpo dell’uomo, degli animali (con sign. specifico, in zoologia, corpi g., degli insetti, v. corpo, n. 1 e); carne g. (di animali macellati), taglio di carne nel quale il tessuto interstiziale tra fasci e fibre muscolari è abbondantemente infiltrato di grasso; brodo g., fatto con carne grassa, nel quale il grasso liquefatto compare alla superficie in forma di bolle oleose; formaggi g., fatti con latte intero, non scremato; cucina g., ricca di condimenti e perciò di lenta e difficoltosa digestione, differente da g. cucina (v. oltre); cibi g., la carne e in genere gli alimenti confezionati con carne o conditi con grasso animale, dei quali la Chiesa cattolica vietava in passato l’uso nei giorni di astinenza; giorni di grasso, quelli in cui la Chiesa permetteva i cibi grassi (contrapp. ai giorni di magro); mangiare di grasso, mangiare carne e altri cibi grassi; giovedì g., l’ultimo giovedì di carnevale, che normalmente si festeggia con un pranzo più abbondante; martedì g., l’ultimo martedì di carnevale, cioè il giorno che precede il mercoledì delle ceneri. c. Per analogia, piante g., piante che, per adattamento ai climi aridi, hanno il fusto e le foglie ingrossati e succulenti in seguito alla presenza di abbondante tessuto acquifero; tipiche piante grasse sono le cactacee. In agraria, terra g., terreno g., fertile, ricco delle sostanze necessarie alla nutrizione delle piante; superficie g., pascolo concimato con la stabbiatura. 2. agg., fig. a. Ricco, lauto, abbondante: un’annata g.; guadagni g.; un viver g., tenore di vita di chi mangia abbondantemente e si concede molti agi; g. cucina, consuetudine ai cibi ghiotti e abbondanti (proverbî: a g. cucina povertà vicina; g. cucina, magro testamento); conti g., non com., fatti con larghezza di calcolo; a farla grassa, a dir molto, supponendo il meglio: a farla g., ci guadagneremo mezzo milione; far g. risate (e più espressivamente, farsi le g. risate), ridere smodatamente e di gusto. b. Utile, vantaggioso: proposta g., patti g., promesse grasse. c. Di persona, agiato, abbondante in averi: essendo la città di Firenze in grande e possente stato ..., e i cittadini di quella g. e ricchi (G. Villani); un g. possidente; un g. borghese (per lo più spreg.); farsi g., arricchire guadagnando: Così facieno i padri di coloro Che, sempre che la vostra chiesa vaca, Si fanno grassi stando a consistoro (Dante); popolo g., nella Firenze comunale, gli ascritti alle arti maggiori: la nobiltà, il popolo g., e il popolo minuto (I. Nardi). 3. agg. a. Che ha consistenza untuosa, viscosa, densa: olî g.; residui g. della distillazione degli olî minerali. Per estens., denso, detto dell’aria: Dal volto rimovea quell’aere grasso, Menando la sinistra innanzi spesso (Dante). b. Che ha superficie untuosa: pelle g.; capelli grassi. c. Con accezioni specifiche: calce g., quella ottenuta da calcari piuttosto puri e che dà una buona resa in grassello; malta g., calcestruzzo g., con elevata dosatura di calce o cemento; carbone g., litantrace o altro carbon fossile che nella distillazione lasci un residuo (coke) agglomerato, contrapp. a carbone magro, quello che, nelle stesse condizioni, dà un coke incoerente. d. In chimica, acidi g., acidi organici monobasici derivati da un idrocarburo alifatico per sostituzione di un gruppo metilico terminale con un carbossile, insolubili in acqua e solubili nei solventi organici, eccettuato l’alcole; sono presenti come gliceridi negli olî vegetali, nei grassi, nelle cere, da cui si ricavano per scissione idrolitica (saponificazione); altri vengono prodotti sinteticamente e trovano largo impiego come plastificanti, profumi, ecc. Gli acidi grassi vengono denominati aggiungendo la terminazione -oico al nome dell’idrocarburo corrispondente (per es., acido esadecanoico da esadecano), o hanno nomi diversi, derivati, per es., dal vegetale in cui si trovano. 4. agg. fig. Riferito al modo di parlare, licenzioso, spinto, con frequente uso di espressioni libere e volgari: discorsi g.; storielle g., barzellette g., d’argomento piccante e raccontate con scarso ritegno di linguaggio; come avv., parlar grasso, fare discorsi sboccati. 5. s. m. a. Nome generico di sostanze di origine animale o vegetale, untuose e insolubili in acqua, costituite da un miscuglio di trigliceridi contenenti acidi grassi con numero pari di atomi di carbonio, compreso in genere tra 12 e 18, oltre a piccole quantità di fosfatidi, pigmenti, steroli, vitamine, ecc. Gli acidi grassi possono essere saturi (per es., acidi palmitico e stearico), monoinsaturi (cioè con un doppio legame nella molecola, per es. acido oleico) e poliinsaturi (per es., acido linoleico). Dal più o meno elevato rapporto fra acidi saturi e insaturi dipende la maggiore o minore consistenza del grasso, che può essere solida (grassi propr. detti, per es. il sego), semisolida (burro, strutto) o liquida (olî) a temperatura ordinaria. Il grado di insaturazione ha importanza sia per i grassi alimentari (in quanto conferisce loro proprietà nutrizionali) sia per quelli industriali, in relazione al loro uso: per es., l’impiego delle vernici a olio richiede olî, come quello di lino, molto siccativi, cioè capaci, quando vengano spalmati in strato sottile, di essiccare rapidamente dando luogo a pellicole sottili, impermeabili, trasparenti. I grassi si ricavano dalle parti animali o vegetali che li contengono per spremitura o fusione, o per estrazione con solventi; hanno grande importanza biologica in quanto presenti negli organismi come materiale di riserva, rappresentano nell’alimentazione un’importante componente energetica (forniscono 9 kcal per grammo), il veicolo per l’introduzione delle vitamine liposolubili e la fonte degli acidi grassi essenziali, mentre nell’industria costituiscono la materia prima di numerose lavorazioni, per es. quella dei saponi. Grassi lubrificanti (detti anche g. minerali), lubrificanti a consistenza pomatosa, costituiti da miscele di idrocarburi minerali con punto di fusione più o meno elevato (vaseline, petrolati, ecc.), da sospensioni di saponi di calcio, sodio, litio, alluminio in olî minerali, o, anche, da grassi animali puri. b. Nell’uso com., il tessuto adiposo dell’organismo umano e animale: un’oca ricca di grasso; un maiale che aveva tre dita di grasso sotto la cotenna; il g. e il magro del prosciutto; fam., il g. gli schizza dagli occhi, di persona che ha il viso molto grasso e pieno. c. Il grasso animale disciolto al fuoco, detto anche unto e più comunem. strutto: g. di maiale, g. d’oca. d. estens. Qualunque sostanza untuosa: macchiarsi di grasso; levare il g. dal bavero della giacca, dal cappello. e. G. cadaverico (ant. g. cimiteriale), locuz. del linguaggio corrente per indicare l’adipocera. f. In fitopatologia, grasso dei fagioli, sinon. meno com. di grassume (del fagiolo). 6. s. m. Nelle imbarcazioni a vela, concavità della vela sotto l’azione del vento; dosare il g., diminuire o aumentare, agendo opportunamente sulle manovre correnti della vela o sull’inclinazione dell’albero, l’effetto sbandante causato dal vento sulla vela, mantenendo invariata la direzione della prora. ◆ Dim. grassétto (v.), grassino, grassettino, grassùccio (per lo più di persona giovane, e di complessione non molto robusta, ma che ha messo un po’ di carne); accr. grassòccio (piuttosto grasso, detto spec. di persona fresca e sana; anche, fig., di discorsi alquanto licenziosi), e grassòtto (anche come sost.: quel grassotto, che stava ritto sulla soglia della sua bottega, Manzoni), con i dim. grassottino, grassottèllo; più decisamente accr. grassóne (solo sostantivato: un grassone, quella grassona); pegg. grassàccio. ◆ Avv. grassaménte, con abbondanza, lautamente: pagare, guadagnare, vivere grassamente; con altra accezione, ridere grassamente, di gusto, o in modo sguaiato; parlare grassamente, in modo licenzioso, volgare.