grattare
v. tr. [dal germ. *krattōn; cfr. il ted. mod. kratzen]. – 1. a. Sfregare la pelle con le unghie per far cessare il prurito: grattarsi le mani, il braccio; gràttami la schiena; E lascia pur grattar dov’è la rogna (Dante); grattarsi il capo, la testa (volg. grattarsi la pera), anche come gesto di chi è preoccupato per qualche cosa (cfr. grattacapo), o si trova nella difficoltà di trovare una soluzione in situazioni complicate o imbarazzanti; rifl.: si grattava come se avesse le pulci; smettila di grattarti. Fig., g. dove prude, parlare di cosa che interessa o lusinga chi ascolta; scherz., g. il corpo alla cicala (propr. per farla cantare), stuzzicare qualcuno perché parli; volg., grattarsi la pancia, stare in ozio. b. Fregare con le unghie su un corpo qualsiasi: il cane grattava la porta per farsi aprire. c. Con sign. più generico, sfregare, stropicciare: Grattar li fece il ventre al fondo sodo (Dante). In partic., nel rifl., strofinare una parte del corpo contro un elemento solido per levarsi il prurito: grattarsi al muro, a uno stipite, alla spalliera della seggiola; anche riferito ad animali: gli orsi e i cinghiali si grattano spesso contro i tronchi degli alberi. 2. a. Raschiare leggermente un corpo, un oggetto, per staccarne qualche parte, o altre materie che vi aderiscano, o per ridurre il corpo stesso in parti minute: g. il muro; g. il foglio con un temperino; g. una parola da uno scritto; scherz., g. il violino (o altro strumento a corda), suonarlo male; in partic., g. il formaggio, il pane, passarlo su e giù sulla grattugia per ridurlo in briciole (operazione che si può compiere anche con speciali strumenti domestici a manovella o elettrici); analogam., g. una buccia di limone, una tavoletta di cioccolato. b. fig., pop. Rubare di nascosto: gli grattò il portamonete dalla tasca. c. Con uso intr., nel linguaggio fam., produrre un rumore stridente simile a quello di cose grattate, detto di strumenti o meccanismi: ti ricordi come grattava quel vecchio grammofono?; nella guida di autoveicoli e motociclette, far g. la frizione, il cambio, provocare un caratteristico stridìo degli ingranaggi innestando male la marcia. ◆ Part. pass. grattato, anche come agg.: formaggio grattato; pane grattato (o pangrattato), pane sbriciolato sulla grattugia, o in altro modo, per uso di cucina.