gravare [lat. gravare, der. di gravis "grave"]. - ■ v. tr. 1. a. [imporre un peso, con la prep. di del secondo arg., anche fig.: g. le spalle d'un fardello; g. gli alunni di compiti] ≈ appesantire, caricare, oberare. ↔ alleggerire, liberare, sollevare. b. (fig.) [opprimere l'animo] ≈ affliggere, angustiare, crucciare, molestare, tormentare, vessare. ↔ allietare, rallegrare. 2. [imporre tributi, oneri fiscali, o istituire un vincolo giuridico, con la prep. di del secondo arg.: g. un immobile di un'ipoteca] ≈ accollare, aggravare, tassare. ↔ sgravare, sollevare. 3. (ant.) [requisire i mobili di un debitore insolvente] ≈ ipotecare, pignorare, sequestrare. ■ v. intr. (aus. avere) 1. [premere fortemente col proprio peso, con la prep. su, anche fig.: tutto l'arco grava sui due pilastri; è una colpa che grava sulla mia coscienza] ≈ gravitare, pesare, poggiare, premere. 2. (fig., lett.) [recare fastidio, anche assol.: l'attesa grava molto] ≈ dispiacere, infastidire, molestare, rincrescere. ■ gravarsi v. rifl. 1. [prendere un peso su di sé, anche fig., con la prep. di: g. di una responsabilità] ≈ accollarsi (ø), addossarsi (ø), assumersi (ø), farsi carico. 2. (giur.) [proporre appello contro una sentenza ritenuta ingiusta a proprio danno] ≈ impugnare.