gravidanza
s. f. [der. di gravido]. – La condizione (detta anche gestazione) della donna, e in genere delle femmine dei mammiferi, nel periodo che va dall’inizio del concepimento al parto (o comunque all’espulsione del feto), e la durata stessa di tale periodo: avere una g. facile, difficile; i disturbi della g.; trascorrere una g. tranquilla. Si distinguono: g. semplice, con sviluppo di un solo feto, e g. gemellare, che dà origine a più di un feto (bigemina, trigemina, quadrigemina, ecc.); g. a termine, g. abortiva, secondo che giunga al termine fisiologico della durata, che nella donna è normalmente intorno ai 270 giorni, oppure s’interrompa, nella donna, prima del 180° giorno (6° mese); g. uterina, o topica, quella che si svolge nell’utero; g. extrauterina, o ectopica, quella che si stabilisce fuori dell’utero: nella tuba (g. tubarica), nell’ovaio (g. ovarica), nell’addome (g. addominale). G. nervosa o immaginaria: stato psiconevrotico di alcune donne non fecondate, che presentano amenorrea e desiderano vivamente la maternità, interpretando come fenomeni gravidici segni e sintomi di diversa origine (meteorismo addominale, peristalsi intestinale, ecc.).