graziare
v. tr. [der. di grazia] (io gràzio, ecc.). – 1. a. Fare la grazia a un condannato, condonando intera la sua pena o commutandola in altra meno grave: il sovrano graziò il condannato a morte; dopo dieci anni di detenzione fu graziato. b. non com. Sanare o salvare miracolosamente, e nel passivo, essere graziato, ottenere una guarigione o altra grazia straordinaria dal cielo. 2. ant. Concedere per grazia qualche cosa, chiesta, o anche non chiesta: g. un’istanza; g. le preghiere di qualcuno; lo graziò di numerosi benefìci. Con questo senso è ancora usato in espressioni fig. quali g. qualcuno di un saluto, di un sorriso. ◆ Part. pass. graziato, anche come agg. e s. m. (f. -a): un ergastolano graziato; il graziato è stato dimesso dal carcere; non com., uno storpio, un paralitico graziato, miracolato.