grazie
gràzie s. f. pl. e interiez. – È propriam. il plur. di grazia, usato per ringraziare qualcuno, per esprimere la propria gratitudine: tante g.!; mille g.!; g. di cuore!; g. per le tue premure; g. per quanto avete fatto per me; g. di tutto; g. a lei!, replica cortese a chi ringrazia; rispondendo a un’offerta, può esprimere insieme accettazione o cortese rifiuto: «Un altro bicchierino?» «G.!» (più esplicitamente: Volentieri, g.! oppure No, g.!, e sim.); dire g., ringraziare: potevi almeno dire g.; non m’ha detto neanche grazie. Anche sostantivato: un g. di cuore!; pensa di cavarsela con un misero grazie. Talvolta iron., per significare che quanto altri asserisce è cosa troppo ovvia e non potrebbe essere altrimenti: «Dice che lui avrebbe fatto molto più presto» «G., ha l’automobile!»; «S’è comperata una villa? G.!, ha ereditato quella bella fortuna!»; «Gli piacerebbe fare la vita del gran signore! G. tante!» (come a dire: e a chi non piacerebbe?). Grazie a ..., con l’aiuto di, per merito di: ha ottenuto quel posto g. alle molte raccomandazioni; g. a voi ci sono riuscito; iron., è g. a te se mi trovo ora in questi guai; g. a Dio, g. al cielo, modi di esprimere il proprio sollievo, la propria soddisfazione: g. a Dio, sono quasi guarito; tutto s’è risolto bene, g. a Dio; non mi manca nulla, g. al cielo.