grazioso
grazióso agg. [dal lat. gratiosus, der. di gratia «grazia»]. – 1. a. Che ha in sé grazia, che piace per la sua grazia: un bambino g.; una g. ragazza; un viso molto g.; è graziosa quando sorride, quando balla; al contrario, mal g. (ant.), privo di grazia, sgarbato, ruvido: questo Dante ... a guisa di filosofo mal g., non bene sapea conversare co’ laici (G. Villani). Nel linguaggio fam., fare il g., ostentare nel comportamento, nei modi, e ancor più nel parlare, una grazia affettata per rendersi piacevole, ottenendo in genere l’effetto contrario; di donna, fare la g., cercare di attirare l’attenzione maschile con atti di civetteria per lo più caricati. Nell’uso poet., con riferimento a spettacoli naturali: O grazïosa luna, io mi rammento ... (Leopardi). b. Di atti, movenze e sim., fatto con grazia, che rivela grazia: g. inchino; un g. gestire; ha maniere g.; anche con riferimento ai prodotti di un’attività artistica: un g. quadretto; un g. idillio; una g. immagine poetica; per estens. (raro), riferito all’artista stesso: poeta, narratore, pittore grazioso. In musica, grazioso, didascalia che prescrive una esecuzione caratterizzata da grazia ed eleganza. c. Più genericam., piacevole, simpatico, carino: un giochetto g.; una g. risposta; una g. storiella; anche iron.: questa che sento è g. davvero! d. letter. Gentile: il mèle [la suasiva dolcezza dell’eloquenza] Persuadente grazïosi affetti (Foscolo); elegante, squisito: ringrazio il bell’accidente che ha dato occasione a una guerra d’ingegni così graziosa (Manzoni). 2. letter. a. Che mostra grazia verso altri, quindi benevolo, bendisposto: O animal grazïoso e benigno (Dante); Il vagante inno mio fugge ove incontri Grazïose le menti ad ascoltarlo (Foscolo); anche riferito agli atti: liete e g. accoglienze (Boccaccio); un g. saluto. b. Che concede o ha facoltà e disposizione a concedere una grazia: m’è ... Amore stato g. (Boccaccio). In espressioni auliche: il g. nostro sovrano; la nostra g. regina; il g. rescritto e sim.; c’è stato di mezzo quel decreto g., per la nascita del serenissimo infante (Manzoni). c. Con valore passivo, dato per grazia, liberalmente, gratuito: troppo è più quel ch’io ne ’nvolo ... Che quel che vèn da grazïoso dono (Petrarca); concessione g.; un g. prestito, senza interessi. 3. ant. Grato, gradito: Grazïoso mi fia se mi contenti Del nome tuo e de la vostra sorte (Dante); o ben accetto: l’esser g. o odioso a’ principi (T. Tasso). ◆ Avv. graziosaménte, con grazia, in modo grazioso: atteggiarsi, conversare, muoversi, inchinarsi graziosamente; letter., con benevolenza, cortesemente: graziosamente fu dal re ricevuto (Boccaccio). Anticam. anche di buon grado, liberalmente, gratuitamente e simili.