griglia
grìglia s. f. [dal fr. grille, che è il lat. craticŭla (v. graticola); in alcune accezioni, ha acquisito anche i sign. e gli usi del fr. gril (che ha lo stesso etimo)]. – 1. In genere, struttura metallica (per lo più di ferro o ghisa), raram. d’altro materiale, costituita essenzialmente, nella sua forma più nota e diffusa, da un telaio più o meno rigido sul quale sono fissate o ricavate una serie di sbarre parallele o, talvolta, reticolate, cioè disposte a croce, usata con funzione varia, di chiusura, separazione, riparo, sostegno, ecc., in tutti i casi in cui si voglia consentire il passaggio, attraverso le fessure che ne risultano, di aria, luce, calore, acqua o anche materiali solidi incoerenti; in qualche caso, e per usi speciali, può consistere in una lamiera perforata. In partic.: a. Parte del focolare di cucine, stufe, caldaie, forni e altri impianti termici, su cui viene disposto il combustibile solido e che permette sia il passaggio dell’aria comburente necessaria sia lo scarico della cenere; tipi speciali e più complessi, anche a più piani, a gradini, o mobili, sono adoperati in grandi impianti termici, in forni industriali, nei gassogeni, ecc. Come elemento di cucina, per la cottura a fuoco vivo di carne, pesce e altri alimenti, il nome indica più comunem. il telaio a sbarre su cui si appoggia la vivanda da cuocere, o anche l’insieme di due piani graticolati paralleli, uno inferiore per il combustibile, l’altro superiore per l’appoggio della vivanda, che si inserisce o si colloca sopra il piano del focolare, ma che può anche avere una propria base di sostegno sul terreno o sul pavimento; spesso si include nel nome di griglia anche la gratella o graticola in quanto usata per lo stesso scopo: cuocere, arrostire sulla g.; carne, pesce, pollo, pomodori sulla g., e più com. alla griglia. b. Nella tecnica: g. di protezione, posta all’inizio delle condotte di carico di centrali idroelettriche per impedire l’ingresso di corpi estranei; g. di separazione, usata per separare da un cumulo di materiali gli elementi di dimensioni superiori a un certo limite da quelli di dimensioni inferiori; g. rettificatrici del vento, in aerodinamica sperimentale, griglie di lamiera opportunamente disposte nei condotti delle gallerie del vento allo scopo di rendere uniforme la corrente. c. G. di carenaggio, piattaforma di legno sostenuta da pali, impiegata per operazioni di carenaggio nei porti soggetti a forti dislivelli di marea: le navi, guidate su di essa durante l’alta marea, rimangono a secco durante la bassa marea e possono così esservi riparate. 2. Nei tubi elettronici, elettrodo intermedio, di struttura discontinua, in varie forme (filo a zig-zag su supporti rettilinei, reticella, ecc.) presente in molti tubi elettronici (diodi e poliodi termoelettronici, tubi per raggi X, tubi a raggi catodici, ecc.), con varie funzioni di controllo del flusso elettronico fra catodo e anodo. Fra i poliodi termoelettronici (triodo, tetrodo, pentodo, ecc.), nei triodi vi è una sola griglia e ha la funzione di controllare, con il suo potenziale rispetto al catodo, l’intensità della corrente elettronica che l’attraversa ed è poi raccolta dall’anodo; nei tubi con più di tre elettrodi questa funzione compete comunque alla griglia più vicina al catodo, perciò detta g. di controllo, mentre la griglia successiva (g. schermo dei tetrodi, a potenziale positivo rispetto al catodo) ha la funzione di ridurre la capacità interelettrodica catodo-anodo, e quella ancora successiva (g. di soppressione dei pentodi, collegata al catodo) serve a riportare al catodo gli elettroni secondari emessi dall’anodo, e così via. 3. estens. a. Qualsiasi struttura, di materiale vario, o anche tracciato, disegno, in cui più linee siano disposte parallelamente o si intersechino tra loro in modo da dare luogo a una serie di caselle (per es., lo schema delle parole incrociate); g. di partenza, nelle gare automobilistiche o motociclistiche, la disposizione dei veicoli rispetto alla linea di partenza, determinata dai risultati ottenuti nelle prove di qualificazione. In partic., in crittografia, poligono di cartone o d’altro materiale, ripartito in caselle delle quali alcune sono forate, usato per la cifratura o decifrazione di messaggi. b. In usi fig., schema, programma idoneo a ottenere determinati risultati: studiare una g. che permetta la conversione e riconversione tra codici di linguaggio diversi. 4. Nell’industria tessile, cascame di cotone.