grilliano
s.m. e agg. (iron.) Seguace e sostenitore di Beppe Grillo; di Beppe Grillo. ◆ Beppe Grillo si trasforma. In cosa, lo si scoprirà solo la sera di San Silvestro, quando Telepiù manderà in onda il suo – ormai – consueto «Discorso all’umanità». La promessa è quella di una mutazione quasi genetica, davanti alle telecamere. Per dare l’idea e il senso finale di tutto quello che la predicazione grilliana degli ultimi anni ha rappresentato. (Antonio Dipollina, Repubblica, 27 dicembre 2000, p. 39, Spettacoli) • «Non sono grilliano», dice il politologo Giovanni Sartori nello spottone di Annozero. Però esistono divergenze nel denominare la tribù del tribuno. (Dino Basili, Avvenire, 22 settembre 2007, p. 2, Seconda pagina) • Il che, in tutta evidenza, è anche il primo passo dell’opposizione ferocemente antiberlusconiana che [Antonio] Di Pietro promette. E se poi il Pd facesse un’opposizione morbida, lui non ci starà. In sintesi: «L’Idv non obbedirà ad ordini di scuderia». E in serata, sempre più grilliano, risponderà così a [Michele] Santoro in tv: [Walter] Veltroni non ha considerato possibile dare a Tonino la Giustizia? «Forse per questo ha perso, se era più determinato poteva vincere...». (Francesco Grignetti, Stampa, 18 aprile 2008, p. 7, Interno).
Derivato dal nome proprio (Beppe) Grillo con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
Già attestato nel Corriere della sera del 28 marzo 1996, p. 10 (Giuliano Galletta).