guanto
s. m. [dal germ. want]. – 1. Rivestimento della mano, la cui forma segue la conformazione anatomica della mano stessa, di materiale diverso a seconda dell’uso. In partic.: a. Accessorio dell’abbigliamento maschile e femminile che ricopre la mano fino al polso e separatamente ogni dito (in alcuni tipi, detti guantoni, manopole o mùffole, manca la separazione fra le dita, a eccezione del pollice), usato per ripararsi dal freddo, dallo sporco, per motivi di igiene o di eleganza: un paio di guanti; mettersi, infilare, calzare i g.; portare i g.; levarsi i g., togliersi un g.; essere, andare in guanti; servire in guanti; guanti di pelle (di cinghiale, di capretto, di camoscio); guanti di lana, di seta, di filo, di pizzo; g. foderati, sfoderati, imbottiti; g. sportivi, eleganti; g. lunghi, quelli che arrivano sino all’avambraccio, in passato indossati talvolta dai cavalieri, e oggi dalle donne; mezzi g. (o mezziguanti), che coprono il palmo e il dorso della mano lasciando parzialmente scoperte le dita. b. Come protezione delle mani in usi professionali o con funzioni specifiche: guanti di gomma, di plastica, per particolari lavorazioni in alcuni stabilimenti e laboratorî chimici, e anche per le faccende domestiche; guanto chirurgico (o da chirurgo), in cotone, lattice o altri materiali, per interventi chirurgici e anche per talune visite mediche; guanti d’amianto, usati un tempo da tecnici e operai nelle fonderie, nelle vetrerie, ecc.; g. liturgici, di seta (anticam. di lino) con un ornamento d’oro sul dorso, usati dai vescovi o da altri prelati nella celebrazione della messa pontificale, dello stesso colore di quello delle vesti liturgiche (ad eccezione del nero). c. Nello sport, generalm. di pelle e imbottiti: guanti da sci, anche di lana o nailon, talora con rivestimento interno di pelliccia; guanti da scherma, di pelle scamosciata semplice per il fioretto e imbottita per la sciabola, di pelle o tela olona forte per la spada; guanti da boxe o da pugilato (detti comunem. guantóni), di peso regolamentare, da calzarsi dopo aver praticato un bendaggio della mano con strisce di tela bianca; guanti da baseball, di forma diversa a seconda che siano usati dal ricevitore, dal difensore o dal giocatore di prima base; guanti da hockey su ghiaccio, lunghi fino al gomito e con le dita collegate tra loro quelli del portiere, lunghi fino a metà dell’avambraccio e di pelle morbida quelli da giocatore. d. In similitudini e usi fig.: pelle morbida come un g.; calzare come un g., con riferimento per lo più a calzature, aderire bene al piede e dare un senso di comodità; trattare uno con i g., con maniere piene di riguardo, spec. quando si tratti di persone molto suscettibili o che s’adombrano facilmente; con mano di ferro e g. di velluto, con energia e fermezza ma con tono e in forme esteriormente cortesi; in g. gialli, ostentando falsi modi signorili; ladro in g. gialli, che si comporta e si veste come un distinto signore; gettare il g., raccogliere il g., sfidare, accettare la sfida (dalla tradizione germanica e cavalleresca di gettare il guanto come atto di sfida). 2. Guanto d’armi: parte dell’armatura antica a protezione della mano, consistente in una manopola di cuoio e di metallo; nella sua forma più completa, era costituito da un manichino, tubo o tronco di cono generalmente di cuoio, dal dorso con tre o quattro lamine di metallo, e dalle dita ricoperte di squame (il tutto fermato sopra un guanto di pelle di daino). 3. Con accezione partic. nell’espressione prova del guanto di paraffina, del linguaggio giudiziario, per cui v. paraffina, nel sign. 3. 4. gerg. Guanto di Parigi (o assol. guanto), preservativo. ◆ Dim. guantino, piccolo guanto, guanto per bambini (e in partic. quelli a muffola che si mettono ai neonati, fermandoli al polso, per impedire che si graffino con le unghiette); accr. guantóne (in partic., al plur., i guanti usati dai pugili; fig., incrociare i guantoni, sostenere un incontro di pugilato; appendere i guantoni, cessare l’attività pugilistica). TAV.