guastare
v. tr. [lat. vastare «render vuoto, deserto, devastare, guastare»]. – 1. ant. a. Devastare, distruggere. b. Offendere nella persona, mutilare; anche, giustiziare: pregò colui che a g. il menava (Boccaccio), che lo conduceva ad essere impiccato. 2. a. Rovinare, ridurre in cattivo stato: Vostre voglie divise Guastan del mondo la più bella parte (Petrarca); la piena ha guastato il ponte. b. Più com., riferito a meccanismi e altri oggetti d’uso, sciupare, rendere inservibile o tale da dover essere riparato: g. un freno della bicicletta, un rubinetto, un orologio; i ragazzi hanno guastato tutte le sedie del salotto; come intr. pron., non funzionare più, diventare inservibile: la serratura s’è guastata; mi s’è guastato l’orologio, il televisore, lo scaldabagno. c. Riferito a generi alimentari, far andare a male: guasterete il vino non mettendovi l’olio; prov., una pera fradicia ne guasta cento; come intr. pron., andare a male: questa carne sta per guastarsi. d. Riferito a organi o funzioni del corpo umano, alterare, danneggiare: la carie guasta i denti; col troppo studiare si è guastato gli occhi; i cibi grassi guastano lo stomaco (fig., guastarsi lo stomaco, rovinarsi l’appetito mangiando fuori pasto); lo spavento le guastò il sangue (fig., g., o guastarsi, il sangue, la salute, il fegato, causare, o procurarsi, gravi preoccupazioni e arrabbiature); i rumori della strada mi guastano il sonno (fig., g., o guastarsi, il sonno, causare, o procurarsi, preoccupazioni, angosce e sim.); anche come intr. pron.: le si sono guastati tutti i denti. e. In usi estens. e fig., con sign. generico, danneggiare, turbare, rovinare: è una lieve condanna, che gli guasta però la fedina penale; è un particolare che guasta l’insieme; un incidente ha guastato l’allegra conversazione; quella notizia ci guastò la festa; con soggetto di persona, g. la festa, g. il mestiere a qualcuno, anche in senso fig. (v. guastafeste e guastamestieri); g. i fatti altrui, recare a qualcuno fastidio, disturbo e sim.; g. (più com. rompere) le uova nel paniere a qualcuno, rovinare i suoi piani, i suoi progetti: dovevi venir tu sulla fine, a guastarmi l’uova nel paniere (Manzoni); guastarsi la vita, e più com. l’esistenza, perdere la tranquillità, il benestare; g. l’amicizia, turbarne l’armonia, romperla (con lo stesso sign. nella forma rifl. guastarsi con qualcuno, o rifl. reciproca: dopo tanti anni si sono guastati); prov., troppi cuochi guastano la cucina, quando troppe persone vogliono occuparsi di un lavoro, di un’operazione, di un’attività o ingerirsi in una faccenda, creano soltanto confusione disturbandone il normale svolgimento a danno del risultato. f. In senso spirituale o morale, cambiare in peggio, o corrompere, mettere su una cattiva strada: guastarsi la testa, il carattere; le cattive compagnie l’hanno guastato; anche nella forma rifl.: era un bravo ragazzo, ma col tempo si è guastato. 3. Disfare per rifare in altro modo, spec. vestiti, lavori a maglia e sim., o anche altri lavori di composizione. 4. Usato assol., essere d’ostacolo, recare disturbo o danno (per lo più in frasi negative): uno di più o uno di meno, non guasta; un bicchiere di più, a tavola, non guasta; prov., l’assai basta e il troppo guasta. 5. Come intr. pron., guastarsi, con riferimento alle condizioni atmosferiche, peggiorare, volgere al brutto: il tempo si sta guastando; la stagione si è ormai guastata. ◆ Part. pass. guastato, e come agg. guasto (v. guasto1).