guasto1
guasto1 agg. [part. pass. di guastare, senza suffisso]. – 1. Guastato, nei varî sign. di guastare, e in partic.: a. ant. Devastato, ridotto in rovina: In mezzo mar siede un paese g. (Dante); vidi guasti Gli altari santi e casti (Sannazzaro); e con valore più propriam. participiale: una bellezza velata e offuscata, ma non g., da una gran passione, e da un languor mortale (Manzoni). b. Di meccanismi, dispositivi, impianti e sim., rovinato, messo o ridotto in condizioni di non funzionare: l’orologio, il motorino, il telefono, l’ascensore, il termosifone è g.; avere la radio g., il televisore, il computer guasto. c. Di cibi, putrefatto, andato a male: carne g., pesce g., un uovo g., vino guasto. d. Di organi o parti del corpo, in condizioni non buone, soprattutto in relazione al funzionamento: avere lo stomaco g., i denti g.; anticam., anche di membra ferite, piagate e sim.: al medico fu messo tra le mani uno infermo, il quale aveva guasta l’una delle gambe (Boccaccio); letter., deformato, storpiato: vedi che ella zoppica perché l’è guasta la figura (Leopardi). Avere il sangue g., cattivo, malato (nel sign. pop., non tecnico, che si dà a queste espressioni); fig., avere il sangue g. con qualcuno, essere in collera con lui. e. In senso spirituale o morale, corrotto o comunque non sano: Cieca è la mente e g. il core (Leopardi); avere l’anima g., o essere guasto nell’anima; cervello g., capo g., squilibrato, pieno d’idee malsane, esaltato e sim.: Le colpe, i fasti Dei messi all’Indice Per capi g. (Giusti). 2. Come vero e proprio participio, nell’uso pop. tosc., guastato: vigne g. dalla grandine; il tempo s’è g.; anticam. anche col sign. di rotto, violato: Non son li editti etterni per noi guasti (Dante).