guelfo
guèlfo agg. e s. m. [dal nome proprio Guelfo, ted. Welf, del capostipite, e poi di alcuni duchi, della casa di Baviera]. – 1. agg. e s. m. (f. -a) Nel medioevo, in Germania, relativo o appartenente al partito che sosteneva la casa di Baviera, contro gli Hohenstaufen; in Italia, nei sec. 12°-14°, denominazione dei sostenitori della politica temporale e della supremazia del papato contro gli interessi imperiali, e, più genericam., senza alcun riferimento alla politica papale e imperiale, di ogni fazione politica in contrasto con altra fazione che si definiva ghibellina: idee g., movimento g.; parte g.; le lotte tra guelfi e ghibellini; i g. bianchi e i g. neri. La parola è stata usata anche con sign. estens., e talora polemicamente, nel senso di clericale o simile. 2. agg. Merli g., merlatura g., su mura, torri, castelli, i merli a profilo superiore rettilineo. 3. s. m. Antica moneta fiorentina, detta anche grosso g., il grosso da 4 soldi emesso dal Comune di Firenze nel 1314; g. della volpe, coniato nel 1363 all’assedio di Pisa da Pietro Farnese, così detto perché aveva impressa una volpe ai piedi di s. Giovanni Battista.