highlight
(high-light), s. m. Sintesi dei momenti di maggior interesse; con particolare riferimento alle riprese televisive di una gara sportiva. ◆ Niente body-check e high-light, trailer e spot: «Mi interessa essere chiaro, negli articoli uso un linguaggio comprensibile, da parla come mangi. Ho un’allergia violentissima verso gli anglicismi» [Gianni Mura]. (Foglio, 4 ottobre 1999, p. 2) • In un momento di così avvilente siccità espressiva, di batti e ribatti compressi nelle centosessanta battute di un sms o negli isterici highlights di un telegiornale, le cose che si «devono» dire rimangono quasi sempre fuori, amputate, smozzicate, dimenticate. (Paolo Giordano, Giornale, 29 aprile 2005, p. 36, Album Spettacoli) • C’è stato di tutto nel Gp di Monaco, ma non c’è stata la vera Ferrari, che si è fumata la prima fila «all red» in una gara che per bontà definiremo delle occasioni perdute. C’è invece Lewis Hamilton in tutta la maestosità ritrovata e che quasi si commuove […]: «Mi sento sulla luna. È l’highlight della carriera e rimarrà tale anche nel futuro». (Flavio Vanetti, Corriere della sera, 26 maggio 2008, p. 38, Sport).
Dall’ingl. highlight (‘parte migliore, punto culminante’).
Già attestato nel Corriere della sera del 1° novembre 1995, p. 7, In primo piano (Alberto Costa).