hinglish
s. m. inv. L’inglese modificato e semplificato dal contatto con la lingua e la cultura hindi. ◆ William Dalrymple […] è un autore inglese il cui luogo prediletto è l’India. […] Tra sagaci ritratti e malinconiche nostalgie, in questa città [Delhi] in cui gli indiani fanno riferimento «all’Impero Britannico nello stesso modo in cui io facevo riferimento all’Impero Romano» e parlano l’«hinglish», versione bizzarra della lingua di Shakespeare, scopriamo drammi e farse di un Paese pieno di contraddizioni. (Claudia Gualdana, Corriere della sera, 16 luglio 2001, p. 25, Cultura) • Chi apprende a parlare in inglese non assorbe passivamente la lingua, ma la trasforma. Nuove forme di inglese stanno dunque spuntando come funghi in tutto il mondo: si va dall’«Englog», l’inglese che si parla nelle Filippine, al «Japlish» giapponese, all’«Hinglish», un mix di hindi e inglese che spunta un po’ ovunque, dalle pubblicità dei fast food ai campus universitari dell’Asia meridionale. La globalizzazione senza precedenti dell’inglese sarà un’autentica rivoluzione. (Carla Power, trad. di Anna Bissanti, Repubblica, 28 febbraio 2005, p. 29, Cronaca) • Giornalista di punta, ex modella dall’intrigante bellezza, considerata la più agguerrita autrice popolare del suo Paese, Shobhaa De’, presenta adesso in Italia «Sorelle», nella traduzione coraggiosa di Susanna Sinigaglia dal suo esotico hinglish (personalissimo miscuglio di hindi e inglese canonico), uscito in India lo scorso anno a ridosso di Spouse, saggio graffiante sulle pene e i dolori della vita coniugale. (Mia Peluso, Stampa, 8 luglio 2006, Tuttolibri, p. 10).
Dall’ingl. Hinglish, a sua volta composto dai s. Hin(di) e (En)glish.