-iccio
-ìccio. – Suffisso derivativo, ma in funzione per lo più alterativa, di aggettivi tratti da participî o da altri aggettivi, che esprimono in genere diminuzione (malaticcio, bruciaticcio, freddiccio), imperfezione (imparaticcio), oppure, con riferimento soprattutto a colori, approssimazione o impurezza (bianchiccio, gialliccio, rossiccio), quasi sempre in tono peggiorativo o spregiativo (molliccio, appiccicaticcio, biascicaticcio, raccogliticcio). Il suffisso, che si ritrova inoltre in alcuni sostantivi quali chiacchiericcio, pasticcio, terriccio, anch’essi di tono più o meno limitativo, va certamente connesso con il suffisso latino -īcius, che soltanto in pochissimi aggettivi aveva però valore simile all’italiano (per es., cinericius «cenericcio, cinereo» e collecticius «raccogliticcio»), e più spesso aveva valore oggettivo (adventicius, tribunicius, natalicius, ecc.). Dallo stesso suffisso latino, la cui i iniziale aveva quantità oscillante, o è variamente attestata nei lessici (c’è accordo su commendaticīus, agnatīcius, ascriptīcius, suppositīcius, adventīcius, subreptīcius e gli altri derivati participiali, con i lunga, ma non sulla maggior parte dei derivati da sostantivi e aggettivi, per cui cinericius, latericius, natalicius, tribunicius e altri sono registrati ora con ī ora con ĭ) e dalla variante -ītius (novitius, lateritius, natalitius) derivano anche, per altre vie, i suffissi ital. o region. -izio, izzo (laterizio, avventizio, novizzo), mentre dalle forme con ĭ breve, come per es. pastoricius, e dall’incontro con il suff. -ĭceus, per es. siliceus, corticeus, si è avuto il suffisso -eccio (pastoreccio, boschereccio, e i derivati verbali godereccio, mangereccio, ecc.) e il region., soprattutto veneto, -ezzo.