illativo
agg. [dal lat. tardo illativus, der. di illatus, part. pass. di inferre «inferire; portare dentro»], letter. – 1. a. Fatto per illazione, che costituisce un’illazione: ragionamento i.; proposizioni i., le proposizioni più comunem. dette consecutive. b. Che serve a trarre o a enunciare un’illazione: congiunzioni i., le cong. dunque, perciò, pertanto, quindi e sim., dette anche conclusive o consecutive. 2. Con sign. più tecnico, in linguistica, è talora detto caso i., o complemento i., il caso o complemento che indica entrata, penetrazione in un luogo (per es., lat. «inire domum», ital. «entrare in casa»); e da taluni è chiamato in- illativo (o in- con funzione illativa) il pref. in-1, per distinguerlo dal pref. in-2, che ha invece valore di negazione. ◆ Avv. illativaménte, per via di illazioni: argomentare illativamente.