illudere
illùdere v. tr. [dal lat. illudĕre «deridere, farsi beffe», comp. di in-1 e ludĕre «scherzare»] (pass. rem. io illuṡi, tu illudésti, ecc.; part. pass. illuṡo). – 1. a. Ingannare, attrarre a sé o suscitare vane speranze presentandosi con falso aspetto, oppure facendo apparire le cose migliori di ciò che sono in realtà o più rispondenti al desiderio e alle attese: i. una ragazza; i. con grandi promesse, col miraggio di una vita felice; non lasciatevi i. dalle apparenze; lo ha illuso sulle sue reali possibilità; la favola bella Che ieri T’illuse, che oggi m’illude (D’Annunzio). b. rifl. Ingannarsi, concepire vane speranze, soprattutto per una inesatta e troppo ottimistica valutazione di fatti, cose o persone: mi ero illuso sul suo conto; s’illude di poter riuscire; mi ero illuso che ci saremmo riusciti; se speri in un suo ravvedimento, t’illudi; non c’è da illudersi!, e più fam., c’è poco da illudersi, non è il caso d’illudersi, frasi con cui si vuole moderare l’ottimismo proprio o altrui dichiarando vane o molto scarsamente fondate le speranze e le attese. 2. ant. Deridere: la seconda volta fu illuso e schernito da Erode (Cavalca); anche, con uso intr., irridere: agl’inaccessi Regni del mar vendicatore illude Profana destra (Leopardi). ◆ Part. pass. illuṡo, anche come agg. e sost. (v. la voce).