illuminare
v. tr. [dal lat. illuminare, der. di lumen -mĭnis «lume», col pref. in-1] (io illùmino, ecc.). – 1. Rischiarare con la luce propria o con luce prodotta da una sorgente luminosa: il Sole illumina i pianeti; un grande lampadario illuminava il salone; i. con luce elettrica; i. a gas; i. a giorno, sfarzosamente, in modo che la luce artificiale dia all’ambiente un’illuminazione pari a quella che potrebbe portarvi la piena luce diurna. Nell’intr. pron., illuminarsi, divenire luminoso, essere intensamente rischiarato: al bagliore del lampo, la facciata della casa s’illuminò improvvisamente. Per estens., con riferimento non a sorgenti luminose ma a sorgenti di onde elettromagnetiche in genere (e in partic. di radioonde), irradiare, investire con radiazioni un corpo o una superficie: antenna che illumina una vasta regione. 2. fig. a. Riferito al viso o agli occhi di una persona, ravvivarli, indurvi un’espressione quasi luminosa: la felicità le illuminava il volto; un sorriso gli illuminò lo sguardo; intr. pron.: a quella bella notizia, si illuminò tutto; anche seguito da complemento: illuminarsi di gioia, di felicità. b. Riferito all’intelletto, portarvi la luce della conoscenza, della verità, liberandolo dall’ignoranza in senso assoluto o riguardo a particolari argomenti: le sue parole mi illuminarono la mente. Anche, i. qualcuno, fare aprire gli occhi al vero, far conoscere, far capire e sim.: avrei bisogno di essere illuminato su questo punto della questione; i. la giustizia, rivelare ai giudici inquirenti quanto può essere d’aiuto per stabilire la verità; che Dio t’illumini!, augurio (talora iron.) a chi mostra di avere la coscienza oscurata dall’errore o in genere a chi ha bisogno di un consiglio o di una guida che non troverebbe facilmente negli uomini. c. letter. I. un cieco, ridargli la vista (di solito in frasi che alludono ai miracoli di Gesù Cristo). ◆ Part. pres. illuminante, anche come agg. (v. la voce). ◆ Part. pass. illuminato, anche come agg. (v. la voce).