imbalsamatorio
agg. Relativo all’imbalsamazione; che tende a imbalsamare, a conservare qualcosa. ◆ Non vedo alcuna differenza tra la smania imbalsamatoria dei faraoni, la ricerca spasmodica, fatta tra alambicchi e provette, della pietra filosofale di medievale memoria, e questa forma postmoderna di ricerca dell’immortalità. (Mina, Stampa, 21 settembre 2002, p. 1, Prima pagina) • in tutto questo simbolismo belga imbalsamatorio sulle soglie del Surrealismo di Magritte e Delvaux – [Erich Wolfgang] Korngold pur componendo durante la Grande Guerra già sistema fra quei pellegrinaggi ai sortilegi del Decrepito anche alcuni attraenti «topoi» che apparterranno in seguito ai successi di Hitchcock, Preminger, Lang: (Alberto Arbasino, Repubblica, 17 novembre 2004, p. 44, Cultura) • Solo il soprannome che gli diedero gli Incas, quando li conquistarono, ha attraversato i secoli: i Chachapoyas erano «gente delle nuvole», per i villaggi arrampicati nella foresta pluviale (ora peruviana) in cui vivevano. Fino a quando, pochi mesi fa, un agricoltore ha trovato in una caverna una mummia che riposava lì da oltre 600 anni, con il terrore stampato in faccia, le mani avvinghiate e la bocca contorta. Conservata in perfette condizioni grazie alle arti imbalsamatorie del suo popolo, la donna non era sola nell’anfratto «tra le nuvole»: un bambino ha accompagnato il suo silenzio per tutti questi secoli. (G. Vol., Stampa, 12 gennaio 2007, p. 18, Estero).
Derivato dal v. tr. imbalsamare con l’aggiunta del suffisso -(t)orio.
Già attestato nella Repubblica del 10 agosto 1989, p. 26, Cultura (Alberto Arbasino).