imbroglio
imbròglio s. m. [der. di imbrogliare]. – 1. a. non com. Groviglio, intrico, ammucchiamento disordinato: un i. di fili, di funi, di catene; un i. di numeri, di date, di appunti; chi ci capisce nulla in quest’i. di documenti? b. Faccenda confusa, intricata, situazione poco chiara: cacciarsi, entrare in un i.; uscire da un i.; ci troviamo in un bell’i.; discutiamo con calma e non facciamo imbrogli; era la notte degl’i. e de’ sotterfugi (Manzoni). c. Intoppo, difficoltà (spec. se sopraggiunta e imprevista): ci sono degli i. che rallentano la conclusione delle trattative. d. Azione che, con mezzi poco leali, tende a ostacolare o, al contr., agevolare la riuscita di una impresa: hanno fatto degli i. per ottenere la concessione dell’appalto. e. Inganno, raggiro, truffa: la sua proposta nascondeva un i.; siamo caduti nell’imbroglio. 2. Nel linguaggio della musica, intreccio di linee melodiche, vocali o strumentali, aventi ritmi diversi e spesso accenti metrici contrastanti (frequente soprattutto nell’opera buffa). 3. Nell’attrezzatura navale, denominazione generica dei sistemi funicolari, o manovre volanti, che servono a chiudere le vele (nelle vele quadre di un tempo, erano chiamate caricascotte le manovre che raccoglievano al pennone le bugne inferiori della vela, caricaboline o serrapennoni quelle che agivano sui lati di caduta, caricamezzi quelle fissate sul bordame o gratile della linea di scotta). ◆ Dim. imbrogliétto, imbrogliùccio; pegg. imbrogliàccio.