immaginazione
immaginazióne (letter. imaginazióne) s. f. [dal lat. imaginatio -onis]. – 1. Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato affettivo e, spesso, orientata attorno a un tema fisso; può dar luogo a una attività di tipo sognante (come nei cosiddetti «sogni a occhi aperti»), oppure a creazioni armoniose con contenuto artistico (i. artistica), o anche, con un meccanismo che si riallaccia all’intuizione, a conclusioni ricche di contenuto pratico; con definizione più generica, la facoltà di formare le immagini, di elaborarle, svilupparle e anche deformarle, presentandosi in ogni caso come potenza creatrice: avere, non avere i.; i. ricca, viva, fervida, calda, feconda, o debole, povera, scarsa; vivacità, potenza, forza, freschezza d’i.; esercitare, mettere in opera l’i.; abbellire con l’i.; opera d’i., opera narrativa, drammatica, ecc., o d’arte, in cui sono raccontate o rappresentate cose immaginate dall’artista. Anche la mente stessa, in quanto crea o rievoca o associa immagini, rispondenti o no alla realtà: sono fatti che esistono solo nella sua i.; è tutto effetto (o sono tutti prodotti) della sua i. malata; rivedo spesso quei luoghi nella mia immaginazione. 2. L’atto o l’attività dell’immaginare: trovare difficoltà nell’i.; essere intento all’i.; sì forte era la mia imaginazione, che piangendo incominciai a dire (Dante); i suoi sospetti sono frutto d’immaginazione, e nient’altro. 3. La cosa stessa immaginata: sono tutte sue i., cioè fantasticherie, pensieri vani in cui non c’è nulla di vero; la realtà è tale che supera ogni immaginazione.