immagine
immàgine (letter. imàgine) s. f. [dal lat. imago -gĭnis]. – 1. a. Forma esteriore degli oggetti corporei, in quanto viene percepita attraverso il senso della vista, o si riflette – come realmente è, o variamente alterata – in uno specchio, nell’acqua e sim., o rimane impressa in una lastra o pellicola o carta fotografica: le i. si disegnano capovolte nella retina dell’occhio; riflettere, rispecchiare l’i.; Narciso s’innamorò della propria i. riflessa nel fonte; il microscopio dà l’i. assai ingrandita; gli specchi concavi e convessi riflettono le i. ridicolmente contraffatte; la proiezione delle i. sullo schermo. Con sign. specifico, in fisica, i. ottica, quella fornita da un sistema ottico; più precisamente, l’immagine di un punto A è il punto A′ in cui si incontrano i raggi o i prolungamenti dei raggi luminosi provenienti da A, dopo essere stati riflessi da una o più superfici speculari o rifratti da una o più superfici rifrangenti: è detta i. reale o i. virtuale, a seconda che ad incontrarsi siano i raggi – riflessi o rifratti – oppure i loro prolungamenti (mentre l’immagine reale può essere raccolta su uno schermo o su una lastra fotografica, oppure osservata direttamente dall’occhio che si trovi sul cammino dei raggi, l’immagine virtuale può essere vista dall’occhio ma non può essere raccolta su uno schermo). I. elettronica, l’immagine di un oggetto ottenuta con i mezzi dell’ottica elettronica, per es. proiettando, mediante un iconoscopio, un’immagine ottica di un oggetto su un fotocatodo che la forma con gli elettroni di emissione. Nelle telecomunicazioni, trasmissione delle i., processo basato sulla decomposizione (propriam. analisi o esplorazione) dell’immagine da trasmettere in tanti elementi che vengono successivamente e ordinatamente esplorati trasformando le caratteristiche di luminosità, colore, ecc., di ogni singolo elemento in altri opportuni parametri fisici adatti al mezzo di trasmissione utilizzato, e sulla ricomposizione (o sintesi) dell’immagine da parte del mezzo ricevente mediante la riproduzione successiva e ordinata, sincrona con l’esplorazione, degli elementi in cui l’immagine stessa è stata decomposta dall’apparato trasmittente. Per l’i. latente, in fotografia, v. latente. b. Più genericam., l’aspetto corporeo, la forma, la figura di una persona o di una cosa; spec. in quanto l’aspetto di un determinato oggetto viene riprodotto per somiglianza in altri oggetti: Quando la brina in su la terra assempra L’imagine di sua sorella bianca (Dante); fig.: Di cicale scoppiate imagine hanno Versi ch’in laude dei signor si fanno (Ariosto). Quindi modello, somiglianza, nelle frasi fare, esser fatto a i. di ...: Dio creò l’uomo a sua i.; con riferimento a oggetti materiali: gli argini delle bolge infernali erano fatti a i. delle dighe fiamminghe. c. Rappresentazione con mezzi artistici della forma esteriore di cosa reale o fittizia; quindi termine generico per indicare un quadro, un ritratto, una statua, ecc.: i. disegnata, dipinta, di bronzo, di marmo, di cera; i. ben riuscita, viva, parlante (cioè piena di espressione); in molti luoghi vedesi la sua imagine effigiata (Boccaccio); diritto all’i., uno dei diritti della personalità, tutelato dal divieto dell’abuso fatto da altri dell’immagine propria e dei congiunti (genitori, coniuge, figli). In partic., le figure dipinte, scolpite o anche impresse a stampa di idoli, della divinità e dei santi: le sacre i.; un’i. votiva; la gloriosa i. della Vergine; culto delle i.; distruzione delle i., nell’Impero bizantino (sec. 8° e 9°) ad opera degli iconoclasti. Fig., essere l’i. di qualcuno, assomigliargli moltissimo: quel bambino è tutto l’i. di suo padre (più com. il ritratto); ciò ch’io riferisco è un’i. fedele (oppure è appena una pallida, una vaga i.) della realtà, la riproduce più o meno esattamente. d. Talora si contrappone più direttamente alla figura reale e consistente, e significa apparenza, parvenza: Imagini di ben seguendo false (Dante); vivendo senza quasi verun’immagine di piacere (Leopardi). e. Modo, aspetto, serie di caratteristiche con cui un personaggio, un’azienda, un ente o anche un prodotto industriale si presentano o vengono presentati al pubblico, secondo certi criterî che tendono ad assecondare il più possibile i gusti e i desiderî del pubblico stesso: l’i. dell’azienda, del partito; l’i. dell’Istituto all’estero; difendere, tutelare, o alterare, tradire la propria i.; curare l’i. di un cantante, di un attore; ritorno d’immagine, v. ritorno. Con funzione appositiva, sempre preceduto da un sost., che rappresenta pubblicamente un ente o un’azienda, anche in relazione a una campagna pubblicitaria: l’uomo immagine della ditta; ragazze immagine sono dette quelle, particolarmente belle, che vengono ingaggiate per apparire in pubblico e richiamare l’attenzione in discoteche, locali e sim. 2. a. Rappresentazione alla mente di cosa vera o immaginaria, per opera della memoria o della fantasia: serbare viva nel cuore l’i. della persona amata; conservare un’i. confusa, scolorita di un luogo; la sua dolce i. mi segue dappertutto; destare i. soavi; suggerire immagini di dolore, di gioia; quella lettura faceva sorgere nella sua mente i. torbide; spaventare con l’i. di streghe, di diavoli, dell’inferno; letter., rendere l’i., comunicare in modo chiaro ad altri il proprio pensiero, il contenuto della propria esperienza o della propria fantasia: non so se ho reso bene l’i. (più com. rendere l’idea). In partic., visione: vedere in sogno i. strane, mostruose; essere tormentato da i. funeste. b. Rappresentazione concreta e sensibile di cosa o idea astratta, simbolo: quella sozza imagine di froda (Dante, parlando di Gerione); quel ragazzo è l’i. della salute; è così magro e sparuto che pare l’i. della fame; girando fra quei tugurî si vedeva dappertutto l’i. desolata della miseria; la parola è l’i. del pensiero. c. Con sign. più specifico, in filosofia, la riproduzione fantastica, che si compie nella coscienza, del contenuto di un’esperienza sensibile, o la libera produzione di ciò che potrebbe essere il contenuto di una simile esperienza. In psicologia: i. corporea, la rappresentazione che si ha del proprio corpo; i. eidetica, immagine nitida e ricca di particolari di materiale precedentemente percepito, che viene proiettata sul mondo esterno indipendentemente dalla presenza reale degli oggetti a cui l’immagine si riferisce. 3. Traduzione in parole di un concetto elaborato e trasfigurato fantasticamente; quindi, in genere, immagini, le metafore del linguaggio poetico: stile ricco d’immagini; trovare un’i. felice; esprimersi con una potente i., con un’i. ardita; scrittore grande per la forza dell’espressione e la potenza delle immagini. 4. poet., ant. Forza immaginativa: E fia la tua imagine leggera In giugnere a veder com’io rividi Lo sole (Dante). 5. In entomologia, l’ultimo stadio delle trasformazioni (metamorfosi) degli insetti, corrispondente all’adulto o insetto perfetto. In questo sign. è frequente la forma imagine (lat. scient. imago). 6. In matematica, la parola è spesso usata al posto di modello, copia, rappresentazione, ecc.: l’i. di un punto, di una retta, in geometria descrittiva. In partic., nella teoria degli insiemi, data una corrispondenza tra un insieme A e un insieme B, si dice immagine di un elemento di A in B l’insieme degli elementi di B corrispondenti a quell’elemento di A. 7. Metodo delle immagini: a. In aerodinamica, metodo con il quale si dimostra che l’effetto del suolo su un veicolo terrestre (o su un velivolo che vola a bassa quota) consiste in una perturbazione del campo aerodinamico uguale a quella che sarebbe determinata da un corpo identico a quello effettivamente presente che fosse disposto come un’immagine speculare dell’altro rispetto al suolo. b. In elettrologia, metodo di calcolo per la determinazione del campo elettrico generato da una o più cariche puntiformi in una regione di spazio limitata da superfici di corpi conduttori, che consiste nel sostituire, ai fini del calcolo, tali superfici con un certo numero di cariche fittizie (cariche immagini) che si considerino opportunamente collocate al di fuori della regione di spazio in questione. Dim. immaginina, immaginétta, spec. per indicare le piccole immagini sacre, i santini; spreg. immaginùccia.