immaturo
agg. [dal lat. immaturus, comp. di in-2 e maturus «maturo»]. – 1. Di frutto, non giunto a maturazione, acerbo; in enologia, di vino che non ha raggiunto le sue qualità migliori. Frequente l’uso fig., di cosa che si crede opportuno differire, non essendosi ancora determinate le condizioni che possano favorirne la riuscita: la questione è ancora i. (per una soluzione); in questo momento, ogni tentativo sarebbe i.; riferito a persona, anche sost., che non ha raggiunto l’età o lo sviluppo fisico, intellettuale, spirituale necessarî a determinati fini: giovane ancora i. per questo genere di studî (o di attività, di letture, ecc.); ragazza i., infantile per la sua età; età i., di chi non è ancora adulto. È diverso da prematuro (che si fa o avviene prima del tempo debito o normale), per quanto talora si usi con l’accezione propria di questo: l’i. fine di un adolescente. 2. In pediatria, di neonato che al momento della nascita presenta deficienze di peso, statura e funzioni (v. immaturità). ◆ Avv. immaturaménte, prima del tempo giusto; in un momento non ancora opportuno: la questione è stata immaturamente posta sul tappeto; il provvedimento è risultato poco efficace perché immaturamente adottato; studioso, scrittore immaturamente scomparso, morto in età ancor giovane, o quando era ancora in piena attività produttiva.