immigrazionismo
s. m. (spreg.) Atteggiamento di chi è favorevole all’accoglienza dei migranti. ◆ L’immigrazionismo è figlio dell’ignoranza. Michelle Obama se ne viene in Italia per promuovere il consumo di cuscus, piatto simbolo dell’Eurabia, e in più vuole convincere che sottomettersi anche gastronomicamente fa bene alla salute. Ignorando che essendo il cuscus a base di cereali è diabetizzante e ingrassante tal quale un piatto di paccheri di Gragnano. Oscar Farinetti in una pagina pubblicitaria della sua catena anglofona promuove, con logica ebbra, il presente sbarco di africani mostrando il buono venuto dai passati sbarchi di riso, patate, pomodori, birra, vino, caffé… Come se gli uomini fossero paragonabili a patate, come se i pomodori potessero reclamare diritti, moschee, abolizione del maiale nei menù... (Camillo Langone, Foglio.it, 19 giugno 2015, Preghiera) • Ancor più duro l’articolo apparso sul sito Corrispondenza Romana, agenzia cattolica di informazione diretta dallo storico Roberto De Mattei, che pubblica (e sottoscrive) la lettera di un lettore che recita testualmente: «Se a giugno al Senato passa lo Ius Soli, possiamo chiudere baracca e burattini. Possiamo dire addio all’Italia. Avremo le seconde generazioni radicalizzate a farci la festa […] Sarebbe davvero il punto di non ritorno e la vittoria schiacciante e definitiva dell’immigrazionismo di massa. Ѐ l’ultimo boccone avvelenato del PD, dopo divorzio breve e simil-matrimonio sodomitico». (Salvatore Cernuzzo, Stampa.it, 16 giugno 2017, Italia).
Derivato dal s. f. immigrazione con l’aggiunta del suffisso -ismo.