immobile
immòbile agg. e s. m. [dal lat. immobĭlis, comp. di in-2 e mobĭlis «mobile1»]. – 1. agg. Che non si muove o non si può muovere; fermo, stabile: stava i. ad ascoltare; la barca era i. in mezzo al lago; immobile, Dato il mortal sospiro, Stette la spoglia (Manzoni); quante volte ho pensato, da bambino, che mi sarebbe piaciuto essere morto, freddo, i., con gli occhi bene aperti? (Vitaliano Trevisan); anche fig.: la mente mia, tutta sospesa, Mirava fissa, i. e attenta (Dante). 2. Nel linguaggio giur. ed econ., bene i., o assol. immobile s. m., quello che per sua natura non può essere trasportato senza che venga alterata la sua consistenza (il suolo, le sorgenti, gli alberi, gli edifici, e in genere tutto ciò che è naturalmente o artificialmente incorporato al suolo). In senso stretto, nell’uso corrente, come s. m., edificio o parte di esso: comprare, vendere un i.; essere proprietario di immobili. Per l’imposta sugli incrementi di valore degli i., v. invim. ◆ Avv. immobilménte, senza compiere alcun movimento: la sera io non posso che ... star solo, con me, seduto immobilmente (Foscolo).