immondo
immóndo agg. [dal lat. immundus, comp. di in-2 e mundus «pulito»]. – 1. a. Sudicio così da provocare disgusto, lercio, sozzo: un luogo i.; panni i.; un i. giaciglio; qua e là per le strade ... qualche po’ di paglia pesta, trita e mista d’i. ciarpume (Manzoni); specificato da un complemento: parmi Che i tuoi capegli sian di sangue immondi (Grossi). b. letter. Con sign. attivo, che lorda, o che contamina: i bianchi crini suoi d’i. polve Si sparge e brutta (T. Tasso). c. Che vive nel sudiciume, nella sozzura, o che con l’aspetto lercio suscita disgusto, ribrezzo: una bestia i.; le i. arpie. 2. In senso fig., impuro, moralmente turpe: un essere i.; macchiarsi di colpe i., di i. peccati; essere carico di i. vizî; in partic., l’essere i., il demonio. Con riferimento alla religione ebraica, animali i., quelli (come per es. il maiale) che non potevano essere mangiati o toccati senza esserne contaminati. ◆ Avv., non com., immondaménte, in modo immondo.