impaccio
impàccio s. m. [der. di impacciare]. – 1. a. Ostacolo, intralcio (soprattutto al movimento, all’azione): la fuga è presa, Altri gitta lo scudo, altri la destra Disarma; i. è il ferro, e non difesa (T. Tasso); essere d’i., anche riferito a persona. b. Briga, fastidio, e anticam. pensiero, preoccupazione: trovarsi in un i.; trarsi d’i., uscire da una situazione imbarazzante; darsi i. di qualche cosa, preoccuparsene. c. Imbarazzo, disagio, mancanza di disinvoltura: parlare, muoversi con un certo i.; non riuscire a nascondere il proprio impaccio. 2. concr. a. Cosa o situazione che impaccia: levate di mezzo tutti questi i.; liberarsi da un impaccio. b. Specie di fascia (fr. entrave), alta 30 o 40 cm, che nella moda femminile intorno al 1910 stringeva la gonna, un po’ increspata, sopra la caviglia facendola quasi aderire alle gambe così da costringere a camminare a piccoli passi. 3. ant. Gabella degli i.: un tempo, in Toscana, l’imposta sulle pigioni; fig., scherz., darsi la gabella degli i., prendersi briga per qualche cosa.