impasto2
impasto2 s. m. [der. di impastare]. – 1. non com. L’operazione di impastare: l’i. della malta. 2. concr. La materia impastata o il composto risultante da più sostanze o ingredienti mescolati e impastati insieme: un i. morbido, sodo. Anche fig.: quella commedia è un i. di stili diversi; l’uomo è un i. di grandezza e di miseria (Tommaseo). In partic.: a. Nella tecnica delle costruzioni, ogni miscuglio costituito da un legante (gesso, calce, cemento), acqua e materiali inerti (sabbia, ghiaia, pietrisco), prima che abbia inizio la presa. b. In pittura (spec. quella a olio), lo strato di colore che forma la superficie di un dipinto e che può essere preparato sulla tavolozza, con la mescolanza dei colori, o direttamente sulla tela, sovrapponendo tocchi o strati con il pennello o la spatola: i. magro, quando lo strato è sottile per largo impiego di solventi; i. a corpo, quando lo strato è più denso o aggrumato. 3. Nel linguaggio tecnico dell’archeologia, vasi d’impasto, quelli ottenuti mescolando argilla non depurata con svariati additivi (per es., tritumi di pietra, vegetali), comuni nelle civiltà preistoriche europee dal periodo neolitico a quello del ferro. 4. In agraria, carattere di un terreno che dipende dalla proporzione dei suoi principali costituenti, inorganici e organici: terreni di medio i. (o terreni mezzani), quelli che contengono tali costituenti nella proporzione più adatta per la coltura. 5. Nella lavorazione della lana, l’insieme dei varî lotti di lana, di provenienza e caratteristiche diverse, che vengono mescolati fra loro in vista di determinati risultati che si vogliono ottenere sul filato o sul tessuto (per es., la resistenza del filato). 6. fig. Nella terminologia musicale, la combinazione di suoni emessi da due o più strumenti di differente timbro e tipo (per es., l’impasto degli oboi con i corni e con i violoncelli), di grande rilievo nella strumentazione ottocentesca.