imperversare
v. intr. [der. di perverso, col pref. in-1] (io impervèrso, ecc.). – 1. (aus. avere) Di persona, assumere un comportamento aggressivo, urlando e dibattendosi: cominciò a ringhiare forte et a saltare et ad i. (Boccaccio); i. contro qualcuno o in qualche cosa, incrudelire, infierire, sfogarsi con furia rabbiosa: i. contro i figli, contro i proprî dipendenti; teppisti che imperversano durante le partite. 2. (aus. avere) Più com., con riferimento agli elementi naturali, a morbi o ad altre cose che recano danno, infuriare, manifestarsi con violenza: imperversava la tempesta, la burrasca, la peste, il colera, la guerra, la carestia; male che con assalti furiosi e violenti maggiormente imperversa (Redi); Quando Orïon dal cielo Declinando imperversa (Parini). Scherz. o iron., di mode, costumi o altre manifestazioni che si diffondono rapidamente e largamente o si ripetono in modo violento e fastidioso: imperversavano in quegli anni i cantanti urlatori; imperversano sulle strade le motociclette a tutto gas. 3. ant. a. tr. Tormentare, torturare con perversità: Agrippina ... imperversata sempre dall’empia Messalina (B. Davanzati). b. intr. (aus. essere) Divenire perverso. ◆ Part. pres. imperversante, con funzione verbale o di agg., nel sign. 2: arginare il malcostume imperversante. ◆ Part. pass. imperversato, anticam. usato anche come agg., con il sign. di infuriato, spiritato, indemoniato: cominciò ... a urlare e a stridire in guisa che se imperversato fosse (Boccaccio); sanando infermi e rizzando attratti e sgombrando imperversati (G. Villani).