impiantare
v. tr. [comp. di in-1 e piantare; cfr. lat. tardo implantare «piantare»]. – 1. a. In genere, collocare o inserire su base opportuna i varî pezzi di un congegno, gli elementi di una struttura, e sim., per iniziarne la costruzione: i. un monumento, un capannone, un traliccio; anche, installare: i. il termosifone. Per estens., costituire, mettere in opera: i. un ufficio, un’azienda, un’impresa commerciale, uno stabilimento industriale, una centrale nucleare, provvedendo a fornire la sede e a organizzare quanto occorre per avviarne il funzionamento. b. fig. Sinon. meno com. di impostare, in frasi quali: i. una questione, porla nei termini più adatti per poterla risolvere; i. le equazioni di un problema, scrivere le equazioni, la cui risoluzione fornisce la risposta al quesito; o anche, sinon. di aprire, in alcune espressioni della ragioneria, come i. un conto, una partita, una scrittura, un bilancio. 2. a. region. Piantare, cioè mettere nel terreno o mettere a dimora una pianta. b. Inserire, fermare, fissare saldamente in un luogo: i. con viti una protesi nell’arcata ossea mascellare, in odontoiatria; i. capelli, come rimedio della calvizie; anche come intr. pron., con il sign. più generico di inserirsi, collocarsi in o dentro un luogo: uno de’ quali canaletti va ad impiantarsi nel canale spermatico (Redi). ◆ Part. pass. impiantato, con funzione verbale e di agg.; con sign. partic., riferito a strumento musicale, si dice che esso è impiantato in una determinata tonalità con lo stesso senso con cui si dice anche che esso è accordato o tagliato in tale tonalità (v. tagliato).