impiegato
s. m. (f. -a) [part. pass. sostantivato di impiegare]. – Persona che svolge continuativamente la propria attività professionale, esclusa la prestazione di semplice mano d’opera, alle dipendenze altrui, dietro pagamento di una retribuzione: i. privato, i. pubblico, a seconda che sia alle dipendenze del proprietario – individuo o società – di un’azienda privata (agricola, industriale, professionale), o alle dipendenze dello stato o di altro ente pubblico; specificando: gli i. delle Poste, del ministero dell’Interno, del Comune, del Catasto; un i. di banca; un i. della Fiat. In rapporto alla natura o alla qualità della prestazione: i. di concetto, quello che esplica un’attività intellettuale di rilievo e di qualche responsabilità, non meramente esecutiva; i. d’ordine, quello che esercita funzioni di modesto rilievo o di media applicazione con preminenza di prestazioni esecutive; inoltre: i. amministrativo, che ha mansioni di collaborazione intellettuale senza incarichi di natura tecnica; i. tecnico, che ha mansioni di collaborazione intellettuale con preminenza di prestazione tecnica. Con riferimento agli impiegati pubblici: i. di ruolo, assunto con le prescritte garanzie di stabilità in un ufficio previsto nella pianta organica dell’amministrazione; i. non di ruolo, quello per il quale non concorrono queste condizioni (supplenti, incaricati e avventizî). ◆ Dim. e spreg. impiegatùccio; spreg. impiegatùcolo.