impostare1
impostare1 v. tr. [der. di posto2] (io impòsto, ecc.). – 1. a. Sistemare nel posto adatto la base di una struttura, e spec. di un’opera muraria: i. un arco, una volta; i. una cupola; anche, iniziare la costruzione di un edificio o d’una sua parte, preparandone la base, l’ossatura essenziale: i. una scala, un muro maestro; nei cantieri navali, i. una nave, avviarne la costruzione, dando inizio al suo montaggio sullo scalo dopo averlo convenientemente preparato. b. Determinare preventivamente un modo ordinato di procedere per giungere a una realizzazione concreta o a una soluzione: i. un lavoro, gettarne le basi, disporre le varie parti secondo il disegno e le misure prestabilite, in modo da rendere più facile e spedita l’esecuzione; i. la pagina di un giornale, stabilire e sistemare la disposizione degli articoli e dei titoli; i. un problema, i. una questione, fissare i dati di fatto e precisare gli elementi da chiarire, le difficoltà da appianare e il fine a cui si tende; nel linguaggio finanz., i. una spesa in bilancio, iscriverla nei varî capitoli di bilancio. c. Nel canto, i. la voce, sistemare in maniera adatta la tensione muscolare laringea e polmonare necessaria per produrre la voce cantata. 2. rifl. Atteggiare la persona nel modo più conveniente per compiere una determinata azione (spec. quando questa richieda forza, slancio, destrezza): impostarsi per vibrare un colpo, per lanciare il disco, per afferrare l’avversario. ◆ Part. pass. impostato, anche come agg., e per lo più determinato dagli avv. bene o male: questione, azione impostata male; una voce bene impostata; un gioco ottimamente impostato; una guardia bene impostata (nel pugilato, nella scherma). Per estens., riferito a persona che ha (o non ha) ricevuto una corretta impostazione, una buona base, soprattutto tecnica, per l’attività o la disciplina cui è avviato: un atleta, un cantante, un allievo violinista bene, o male, impostato. Fam. o scherz., un giovanotto bene impostato, di robusta e ben proporzionata costituzione fisica.