impronta2
imprónta2 s. f. [der. di improntare1]. – 1. Segno che lascia un corpo impresso su un altro: fare, lasciare un’i.; cancellare le i.; l’i. del sigillo, del conio, dei caratteri di stampa; le i. delle zampe del gatto sul tappeto; l’i. d’una mano sudicia sulla parete; gli diede uno schiaffo tale da lasciargli sulla guancia l’i. delle cinque dita. In una moneta o medaglia, l’insieme del tipo e della leggenda. Nelle prove tecnologiche per la determinazione della durezza dei materiali, il segno lasciato sulla superficie del pezzo in esame dal dispositivo di misurazione. In sedimentologia, la traccia lasciata da un organismo animale o vegetale o, anche, da un fenomeno fisico, sulla superficie di uno strato sedimentario: si hanno così impronte costituite dal passaggio di un animale (per es., il segno del piede), dal corpo di un organismo in seguito dissoltosi, dalle creste che il vento o una corrente d’acqua generano sulla sabbia, ecc. Nella tecnica, dado a impronte, ruota a impronte, dado o ruota forniti, sulla superficie esterna, di risalti atti ad assicurare, per il dado, la presa per l’avvitamento a mano e, per la ruota, il trascinamento di un organo ad essa accoppiato (per es., una catena). Usi fig.: quadro, opera che reca l’i. del genio; aveva nella faccia le i. della dissipazione, del vizio. 2. Con riferimenti e usi specifici: a. In odontoiatria, i. dentaria, l’impronta lasciata dalle arcate dentarie su materiale inizialmente morbido ed elastico (elastomero), che poi progressivamente si indurisce, in cui rimangono negativamente impresse le forme dei denti con le loro sporgenze e cavità; si rende necessaria soprattutto quando si debbano eseguire trattamenti ortodontici o costruire protesi dentarie. b. I. digitali, quelle lasciate, su superfici lisce, dalle creste cutanee dei polpastrelli, diverse in ogni individuo e perciò utilizzate per l’identificazione personale. In anatomia, i. digitate, v. digitato. 3. In biologia molecolare: a. Impronta del DNA, metodo di indagine genetica (in ingl. DNA fingerprinting) che permette di identificare i differenti tipi di DNA provenienti da individui diversi; tali impronte si basano sulla presenza, nel DNA umano, di sequenze di basi (10-15) ripetute molte volte ma con una serie di combinazioni infinite e variabili da individuo a individuo, che vengono ereditate secondo le leggi di Mendel; tali combinazioni variabili del numero delle sequenze vengono identificate nel DNA del genoma umano mediante specifiche sonde radioattive. Le impronte digitali genetiche si sono rivelate molto utili in medicina legale, in casi di riconoscimento di paternità o per stabilire la provenienza di sangue, sperma o capelli trovati in luoghi dove è stato compiuto un delitto. b. Tecnica delle i. (in ingl. footprinting), tecnica che permette di individuare quali sequenze di DNA sono riconosciute e legate da una specifica proteina, in base al principio che solo le sequenze legate a proteine sono protette dalla frammentazione enzimatica; le sequenze di DNA legate alla proteina e protette dalla frammentazione costituiscono l’«impronta» della proteina sul DNA. L’analisi della sequenza nucleotidica di queste impronte fornisce indicazioni sui punti critici di legame fra il DNA e le proteine. 4. In biochimica, impronta delle proteine, espressione equivalente alla locuz. ingl. finger printing (v.).