incantare1
incantare1 v. tr. [dal lat. incantare, comp. di in-1 e cantare, nel sign. di «recitare la formula magica»]. – 1. Privare qualcuno della coscienza o della volontà per mezzo di arti o formule magiche: la maga Circe incantò i compagni di Ulisse; la sfinge incantava chiunque la guardasse; estens., ammaliare: quella ragazza è riuscita a incantarlo. Anche, esercitare analoga azione su cose, luoghi, animali: Orfeo con la cetra incantava le belve; nella «Gerusalemme Liberata» il mago Ismeno incanta la selva; i. i serpenti; i. i bachi, i vermi (dell’intestino dei bambini), con formule magiche o cantilene, accompagnate o no da un massaggio addominale, così da farli morire (secondo credenze popolari), o almeno far cessare il dolore che essi provocano; fig., i. la fame, distrarla con qualche mezzo. 2. fig. Riempire di ammirazione, di stupore, di rapimento; affascinare, estasiare; sedurre con lusinghe e sim.: la sua bellezza incantava tutti; voce, sguardo, suono, musica che incanta; ha una recitazione che incanta gli spettatori; sbagli, se credi d’incantarmi con le tue chiacchiere. 3. Come intr. pron., incantarsi, interrompere a un tratto ciò che si sta facendo perché attratti dalla vista di qualcosa o perché sorpresi da qualche pensiero, fantasticheria, e sim.: tornando in nave ... si incantò davanti alle isole abbandonate, tessere di un mosaico sommerso dove la vegetazione restituiva armonia alle macerie (Clara Sereni); rimanere come intontito: che stai guardando? ti sei incantato?; sbrigatevi, non v’incantate! Con riferimento a meccanismi e congegni, fermarsi nel movimento: il disco si è incantato. ◆ Part. pass. incantato, anche come agg. (v.).