incolpare
v. tr. [dal lat. tardo inculpare, comp. di in-1 e culpare «incolpare»] (io incólpo, ecc.). – Ritenere o dichiarare colpevole; attribuire a una persona la responsabilità diretta o indiretta di un’azione considerata come colpa o in genere di un fatto che abbia recato pregiudizio: i. a torto, a ragione; i. qualcuno di un furto, di un danno, della propria rovina; i. di sbadataggine, di negligenza nel lavoro; lo incolpano (è incolpato, è stato incolpato) di aver mancato alla parola data, di aver tradito la consegna; se ho sbagliato, non mi si deve i.; rifl.: si è incolpato di tutto quello che è accaduto (si è attribuita cioè la colpa); rifl. recipr.: s’incolpavano l’un l’altro. Differisce da accusare, in quanto la colpa può essere soltanto attribuita, anche tacitamente, senza un’espressa accusa; e non ha in genere il più preciso, e più grave, sign. giuridico che hanno i verbi accusare e imputare. Riferito a cose, con uso più o meno fig.: i. le circostanze, il tempo, il destino, la propria o altrui inesperienza.