incominciare
v. tr. e intr. [comp. di in-1 e cominciare] (io incomìncio, ecc.; come intr., aus. avere). – Lo stesso che cominciare, di cui ha gli stessi sign. e usi, sia come trans. sia come intr.; è però forma più pop. e più espressiva, preferita soprattutto quando il verbo è usato assol. (nel senso di dare inizio a un discorso, intraprendere qualcosa di nuovo o un lavoro lungo e non facile, e sim.); forza, incominciamo!; il difficile sta nell’i.; Il mattino dopo che si è morti Non ci si può svegliare La vita è finita È incominciata la morte (Vivian Lamarque). Nel linguaggio ant. e poet. si trova usato, come trans., anche con la prep. di e l’infinito: Più volte incominciai di scriver versi (Petrarca); e, come intr., con la particella pron.: i miei guai Nel commune dolor s’incominciaro (Petrarca).